Grandi novità per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime: a quanto pare l’Italia ha trovato un tesoro vicino Roma
In un periodo di grave crisi, dove l’approvvigionamento delle materie prime sembra essere sempre più difficile e costoso, notizie come quella diffusasi a Roma negli ultimi giorni sembrano essere una nuova oasi nel deserto, soprattutto se si tratta del futuro dei cittadini.
Sarà che l’attenzione per tutto ciò che ha aumentato il suo costo è massima, ma la notizia riguardo i giacimenti di Litio a nord di Roma fa molto più rumore nel contesto di grave instabilità economica in cui stiamo vivendo. Ecco, quindi, cosa succede e di cosa si tratta.
Materie prime: partono i giacimenti di Litio a Roma
Grande entusiasmo per i giacimenti di litio presenti nel Lazio, precisamente a nord di Roma. Sono, infatti, già partiti i permessi che daranno il via alla ricerca. Gli investimenti nella ricerca da parte della regione, infatti, potranno trasformare la città di Roma, donandole un volto più hi-tech.
La chiave di Volta potrebbe essere infatti il giacimento dedicato all’estrazione del prezioso metallo presente tra Cesano e Anguillara. Un’occasione unica da non perdere, la quale potrebbe contribuire al sorgere di nuove attività e aziende che hanno il loro business core centrato sulla produzione di smartphone e veicoli elettrici.
Si tratta di un minerale, il litio, sempre più prezioso per la produzione di materiale hi-tec, che vede nei maggiori estrattori al mondo Paesi come il Cile, l’Australia, la Cina, la Russia e l’Ucraina, oltre a moltissimi Paesi africani. Un minerale che, oltre ad essere fondamentale per la produzione di materiali tecnologici, può rappresentare un punto di valore in materia di geopolitica.
È questo il motivo al centro del grande entusiasmo per il giacimento presente a Roma nord. L’Italia, infatti, può contare su un approvvigionamento notevole, grazie alla grande concentrazione di Litio nell’area tra Viterbo e Roma, ma anche in quella di Napoli.
“Roma e il Lazio diventano la capitale dell’hi-tech – ha dichiarato Francesco Borgomeo, Presidente di Unindustria Cassino – siamo ben contenti che ci siano autorizzazioni che lasciano fare ricerca in ambito minerario. Per l’Italia è un passo in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel corso degli anni con i “no” su petrolio e gas”.