Rate dei mutui in crescita, quanto tempo abbiamo per correre ai ripari

Che cosa succederà, nel breve o medio periodo, alle rate dei mutui con la decisione della Bce sui tassi d’interesse? Quando e perché aumenteranno? Cosa c’è da attendersi in prospettiva? Ecco quali sono le conseguenze possibili.

L’aumento dei tassi di interesse della Bce può scatenare degli effetti parecchio complicati in relazione alle rate dei mutui per la casa. Andiamo a capire quali, e se ci saranno aumenti e quando e di quanto e, di conseguenza, come comportarci.

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rate mutui / Fonte: Pexels

La riduzione degli acquisti speciali dei titoli di stato (il noto”Quantitative easing”) e la crescita dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, stanno gonfiando le rate dei mutui per la casa. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato di voler alzare dello 0,25% i tassi di interesse che l’Istituto impone alle banche europee. L’aumento avverrà a luglio ma ne seguirà un secondo di pari livello a settembre.

Una scelta che preoccupa i cittadini, che non riescono a capire il senso del meccanismo. Ecco dunque come capire perché le rate dei mutui stanno crescendo e fino a che punto potranno farlo nei prossimi mesi.

Aumento dei tassi di interesse della Bce e crescita rate mutui

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mutui / Fonte: Pexels

La crescita dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea ha un peso specifico sull’Euribor, che è l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile. Solo questi aumentano, con rate più esose, al contrario di quelli a tasso fisso. Quanto il tasso è variabile significa appunto che è determinato da una variazione (uno spread come si dice di recente) che fa riferimento appunto all’Euribor.

L’indice a sua volta si modifica in modo diretto coi tassi di interesse della Banca centrale. Poichè Lagarde li aumenta non fa crescere in automatico il mutuo, ma fa crescere il costo del denaro per le banche, connesso dall’Euribor. Ecco perché aumenta il tasso variabile e quindi la rata del mutuo del cittadino.

Ma di quanto cresceranno le rate? Questo in realtà è condizionato dalla cifra del prestito, dalla durata del mutuo e dal Tan, vare a dire il tasso variabile medio.

Il tasso variabile che si paga sui mutui si ricava facendo la somma tra l‘indice Euribor e il Tan. Non è errato supporre che entro fine anno, a fronte del doppio intervento della Bce, l’Euribor toccherà l’1% (oggi è a -0,35%). In tal senso la percentuale in più ogni mese potrebbe balzare all’1,3%.

Quando ci saranno gli aumenti del mutuo

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rate mutui / Fonte: Pexels

Le rate stanno già aumentando, anche prima del rialzo dello 0,25% di luglio ma una crescita più netta delle rate dei mutui ci sarà a partire dalle prossime settimane e mesi. Cosa è utile fare dunque, oggi, prima di aprire un mutuo?

Senza dubbio optare per uno a tasso fisso. Costa di più in partenza, ma ci rassicura di fronte alla oscillazioni. Poi esiste il tasso variabile con un tetto massimo, ma non sono molte le banche che lo offrono ai clienti.  E per chi ha già un mutuo?

Esiste ad esempio la surroga, cioè la chance di sostituire il tasso variabile con tasso fisso con la stessa banca o un’altra. Ovviamente si parla dell tasso fisso di oggi, non di quello in atto al momento della stipula del contratto.

In sostanza è come se si vada ad estinguere l’attuale mutuo e lo si riaprisse al nuovo tasso fisso. E’ comunque un gioco di equilibri e di convenienze molto soggettive: mantenendo il variabile si rischia di pagare di più in futuro, e oggi si paga meno, mentre con il fisso si paga subito di più, ma si ha la sicurezza di non avere sorprese in prospettiva.

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