Si è avverata una delle previsioni che giravano attorno agli incentivi statali per le auto. I soldi sono finiti in pochissimo tempo e adesso c’è da capire come gestire quello che rimane.
Quando sono stati annunciati gli incentivi statali per l’acquisto di auto nuove da assegnare su prenotazione online, molti hanno avuto i brividi. Il rischio previsto era quello che succedesse lo stesso che il bonus terme. E così è stato.
Al via del click day, tutti coloro che volevano usufruire degli incentivi per un’auto nuova si sono precipitati online per prenotare la propria parte. Fortunatamente, a differenza che con il già citato bonus terme, i server hanno retto e non ci sono stati particolari disservizi. Ciò non toglie che moltissime persone hanno approfittato degli incentivi in pochissimi giorni di prenotazione e i soldi sono finiti immediatamente. I 170 milioni di euro che il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione per gli acquisti delle auto a motore endotermico sono spariti in un batter d’occhio.
Prevedibilmente, a rimanere è parte dei fondi per gli incentivi meno ambiti. In particolare i 187 milioni di euro di incentivi per i veicoli elettrici e i 202 milioni di euro per le ibride plug-in. Come accade sempre per i fondi messi a disposizione di tutti con la formula del “chi prima arriva”, molti sono stati tagliati fuori dagli incentivi auto, semplicemente perché impegnati in altro al momento del click day. Si tratta di incentivi che sarebbero stati importanti per molti, visto il periodo in cui i costi per gli spostamenti in macchina ormai alle stelle.
Gli incentivi avevano quest’anno il compito di mitigare un minimo gli ingenti costi in perenne ascesa dei carburanti per i veicoli. Tutt’ora siamo in una situazione molto complessa per quanto riguarda i carburanti, con disel e benzina che, nonostante il taglio delle accise, superano spesso e volentieri i 2 euro al litro. Nelle ultime settimane le principali catene di distribuzione italiane, Eni, Tamoile e IP, hanno visto un rialzo di tutti i carburanti di 2 centesimi al litro. Questi problemi vanno a sommarsi ai già alti costi per la spesa, visto che il rincaro del carburante si riversa su tutto il settore della logistica del trasporto mezzi, e a cascata sul prezzo dei prodotti stessi.