Attenzione alle caldaie e alle norme che ne regolano il loro utilizzo. Ecco perché potrebbe diventare un incubo
La regolamentazione dell’utilizzo delle caldaie potrebbe diventare un incubo per gli italiani. A causa delle nuove normative, infatti, ci sono molte cose per cui è necessario fare molta attenzione per evitare spiacevoli disguidi e, ovviamente, pesanti sanzioni.
Infatti, nel nostro Paese il settore alimentato da energia rinnovabile e a zero emissioni ammonta solo al 5%. Su più di 26 milioni di case nel nostro Paese, sono quasi 18 milioni le abituazioni italiane che utilizzano caldaie a gas utili al riscaldamento. Ecco perché quindi potrebbe diventare un incubo.
Caldaie fuori norma, ecco perché potrebbe essere un incubo
Il riscaldamento delle abitazioni nel nostro Paese è normalmente affidato al gas naturale, il quale rappresenta circa il 59,5% dell’energia, ma una buona percentuale è costituita anche dai prodotti petroliferi (l’8%), mentre sono solo l’1% gli impianti elettrici che prevedono l’utilizzo di pompe di calore e i boiler elettrici e il solare termico.
È quindi attuale l’esigenza di diminuire la presenza di impianti alimentati da energia fossile, a favore di quelli che utilizzano energia rinnovabile. Secondo Francesco Storace, infatti, vi è una diffusa necessità di sostituire le caldaie a gas in maniera graduale, favorendo quelle che utilizzano sistemi a pompe di calore, incoraggiando, inoltre, un minor utilizzo di gas.
Secondo le proiezioni, il consumo di gas utilizzato per le abitazioni civili dovrebbe calare di circa 10 miliardi metri cubi. Riducendo l’utilizzo di gas per il riscaldamento, infatti, si andrebbe ad intervenire direttamente sulla fetta maggiore dei consumi, ovvero il 67%, pari a 21,32 Mtep.
Le recenti misure di incentivo per l’efficientamento energetico sulle abitazioni civili non hanno prodotto una vera cascata di risparmio rispetto alla riduzione dei consumi di energia, negli ultimi 10 anni. Anzi, con il passare degli anni si è andato in contro ad un sempre maggiore consumo: il risparmio di gas è passato da 0,8 miliardi di metri cubi del 2011 e 0,3 miliardi del 2020.
Secondo quanto riporta Legambiente, una mossa corretta sarebbe quella di provare a ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, puntando alla riduzione dei consumi.