Torna al centro del dibattito il salario minimo, se in Italia gli stipendi sono ancora troppo bassi, c’è già chi prende 2000 euro al mese. Ecco chi
Dopo l’approvazione della direttiva da parte della Commissione per l’occupazione e gli affari sociale del Parlamento europeo, ritorna al centro del dibattito pubblico il tema del salario minimo. Si tratta di un argomento divisivo e per nulla facile da affrontare, ma non del tutto nuovo tra i Paesi dell’Unione.
Nonostante l’Unione Europea adotti nei propri Paesi la stessa moneta, i salari non sono tutti uguali e differiscono a seconda della nazione. Se in Italia gli stipendi sono tra i più bassi nell’eurozona, c’’è chi prende 2000 euro al mese. Ecco dove questo succede.
Il salario minimo è una misura che prevede una soglia minima (riferito all’importo dello stipendio) al di sotto del quale il datore di lavoro non può offrire. Se da un lato ci sono alcuni economisti che credono che tale misura possa arrecare un grave danno all’economia di un Paese, dall’altro c’è chi è convinto che i benefici supererebbero certamente eventuali effetti negativi.
Più che stabilire una sorta di “stipendio minimo uguale per tutti”, l’obiettivo della direttiva europea è quello di incoraggiare la diffusione dei contratti collettivi, scarsamente utilizzati in alcuni Paesi europei. Questi, infatti, garantiscono spesso le soglie minime di retribuzione per ogni categoria lavorativa.
Dunque, per ora l’Unione Europea mira a instaurare procedure che garantiscono salari minimi adeguati alla tipologia di lavoro. in questo modo, i Paesi europei dovranno decidere quale quadro procedurale seguire per procedere all’aggiornamento dei salari minimi, in base a determinati criteri che devono essere aggiornati tra i due e i quattro anni.
Tuttavia, la situazione dei salari nei Paesi europei è piuttosto variegata. In Lussemburgo, ad esempio, il salario minimo è di più di 2000€ (2.257€), mentre in Bulgaria è solo di 332€. Nel nostro Paese, invece, così come Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia, non è previsto alcun salario minimo. Tuttavia, nel nostro Paese vi è un’alta diffusione dei contratti collettivi nazionali (circa l’80% dei lavoratori).
L’Italia, inoltre, non sarà obbligata ad imporre un salario minimo alle proprie aziende, anche si parla di una possibile proposta che preveda un salario minimo di circa 1000 euro al mese.
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