Ci sono molti dubbi in relazione alla chance di poter andare in pensione prima del tempo, in modo anticipato, senza rischiare di perdere soldi. L’ipotesi del pre pensionamento a 3 anni dalla scadenza va analizzata a dovere. Vediamo cosa implica.
Andare in pensione prima con penalizzazione? Riuscire invece a pensionarsi con tre anni di anticipo ma senza perdere denaro e, anzi, godere di fatto di una pensione piena? Qual è la verità? Andiamo a capirci qualche cosa di più nello specifico.
Si parla della chance di andare in pensione a 64 anni con una rivalutazione del contributivo che potrebbe portare ad una penalizzazione solo in una fase iniziale. Secondo stime, infatti, nel tempo sarebbe recuperata e ci andrebbe, anzi, a guadagnare il lavoratore.
I dubbi che accompagnano ogni riforma pensioni non sono spesso di aiuto. La nota opzione di indicare, dal punto di vista del pensionamento, l’uscita professionale a 64 anni per tutti con almeno 20 di contributi, prevede alcune precisazioni.
Infatti, col ricalcolo totale contributivo della pensione, bisogna tenere a mente alcuni aspetti focali. Cosa implicherebbe un taglio della rendita più o meno sostanzioso, come dicono gli specialisti? Facciamo chiarezza.
La pensione a 64 anni con ricalcolo contributivo
Si parla, a quanto sembra in prima battuta, di una opzione penalizzante in quanto riduce di parecchio l’assegno per quelli che hanno molti anni di contributi nel sistema retributivo. E più sono gli anni di lavoro ante 1996, più alta è la penalizzazione al riguardo di una liquidazione col sistema di calcolo misto.
In verità, la pensione anticipata a 64 anni già esiste per i lavoratori contributivi puri, vale a dire quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995, ma è condizionata a un elemento. Quello connesso al minimo di pensione pari a 2,8 l’importo dell’assegno sociale. Vale a dire 1.310 euro al mese.
Pertanto occorre rimuovere questa condizione per mutare i requisiti, senza andare a cambiare tutto e collocare in pensione a 64 anni. La penalizzazione sarebbe in ogni modo relativa. I tagli ci sarebbero, ma bisogna valutare anche il periodo di godimento della pensione.
Ricalcolo pensione: nessuna penalizzazione
Secondo alcuni specialisti del settore, in questa stagione contributiva il 90% circa dei potenziali pensionati sono nel regime misto e la loro pensione per il 70% circa è valutata con il metodo contributivo. Pertanto solo un terzo della pensione sarebbe modulato al ribasso dal sistema di calcolo contributivo.
In tal senso il regime di calcolo contributivo puro andrebbe a pesare sull’assegno di chi va ad anticipare l’uscita per circa il 3% l’anno.
Il che implicherebbe dunque che uscendo a 64 anni col ricalcolo contributivo si andrebbe a perdere il 9% della pensione rispetto all’uscita a 67 col sistema misto. Ma non si tratterebbe di una penalizzazione vera e propria: si prenderebbe la pensione prima, e per 3 anni in più rispetto alla vecchiaia. E, alla fine, in media l’incasso pensionistico sarebbe identico.