Aumentano ancora in maniera vertiginosa i prezzi di diesel e benzina. Ecco quali saranno i prossimi provvedimenti de governo
Il caro carburante torna a colpire famiglie, imprese e consumatori italiani. Dopo un periodo di relativa calma, infatti, stiamo assistendo ad repentino ritorno alle cifre di maggio, dove sia diesel che carburate avevano portato il loro prezzo abbondantemente sopra i 2€ al litro.
Nonostante il taglio delle accise da parte del governo, infatti, l’aumento dei prezzi non si è affatto bloccato, anzi. E ad oggi ci ritroviamo con il prezzo della benzina alla pompa oltre i 2€ al litro, con il diesel che segue a stretto giro. Ma ecco quali potrebbero essere i prossimi provvedimenti del governo.
Aumentano i prezzi di benzina e diesel, ecco cosa farà il governo
Dopo aver sfondato la quota dei 2euro al litro, il prezzo medio della benzina è tornato a livelli insostenibili, tanto da far scattare l’allarme da consumatori e lavoratori. A far ancora più paura è il fatto che attualmente sono ancora in vigore i tagli delle accise del governo, che ammontano a 30.5centesimi al litro.
Questo vuol dire che, senza il taglio delle accise, il prezzo del carburante alla pompa sarebbe di circa 2,31 euro al litro. Si tratta di una cifra record raggiunta solo nel 1976, 46 anni fa. Oggi i rincari del greggio sui mercati hanno quindi di fatto annullato la funzionalità delle accise. In tanti si chiedono quindi cosa potrebbe fare il governo.
Una delle prime ipotesi è quella di stabilire un tetto al prezzo dei carburanti, almeno per il periodo estivo, in modo da salvare la stagione turistica. Tuttavia, nulla toglie che, a causa del conflitto in Ucraina e le continue speculazioni sul mercato, possano provocare un’ulteriore crescita dei prezzi del carburante.
Per il Pd, il tetto massimo ai carburanti deve essere fissato per almeno 2 mesi. L’obiettivo è quello di diminuire i costi per i lavoratori e rendere più accessibile fare un pieno. La misura dovrà però essere formalizzata e questo non è affatto scontato, data la fragilità dell’esecutivo.
Dunque, si dovrà attendere la fine della trattativa che verrà intavolata a Palazzo Chigi, ma il tempo è sempre meno dato che a luglio il taglio delle accise scadrà e un’ulteriore proroga sembra quasi impossibile.