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Crisi, chi sta portando via 1240 euro alle famiglie italiane

Published by
Riccardo Magliano

Il potere d’acquisto delle famiglie italiane continua a scendere. L’inflazione ha portato via fino a 1.240 euro di media a ogni famiglie e la situazione non sembra destinata a migliorare velocemente.

Nonostante il periodo post-pandemia abbia aiutato a rialzare la mole di consumi, le famiglie italiane continuano a impoverirsi. La voglia di spendere per ciò che non abbiamo potuto durante la pandemia continua a salvare l’economia, tuttavia finiamo per spendere sempre di più.

Si tratta di un effetto collaterale della guerra in Ucraina. Come si sta ripetendo da mesi, ormai, la guerra ha portata una serie di effetti collaterali distruttivi per l’economia mondiale. La prima cosa da tenere persente è l’aumento dell’inflazione, causata dall’aumento dei prezzi energetici. Questi erano già aumentati durante la pandemia a causa dei problemi con i trasporti, e sono peggiorati con la guerra, e soprattutto con le sanzioni che tutto l’occidente ha imposto alla Russia.

Il paese invasore è infatti il maggior esportatore di petrolio e gas naturale, con molti paesi europei che dipendono da quelle risorse per mantenere ottimali i prezzi dell’energia elettrica. L’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto un effetto valanga su tutti i settori in cui l’energia elettrica o il carburante sono unitilizzati in maniera massiccia. Dicasi, quindi, tutti i settori dell’economia moderna. Gli aumenti si sono fatti sentire sulla vita di tutti i giorni, con i prodotti di consumo che aumentano di prezzo mentre i guadagni delle persone rimangono fissi. Di conseguenza abbiamo l’aumento dell’inflazione. La crescita economica italiana nel 2022 rispetto al 2021 è stata di appena il 2,8% rispetto ad una previsione del 4,7% dell’ISTAT.

Nonostante le spese maggiorate per tutte li i tipi di consumo, i dati dell’ISTAT fotografano comunque una ripartenza dei consumi. Molti dei settori più toccato dalla pandemia stanno ripartendo proprio grazie a questa vogli di acquisti, anche se le perdite sono ingenti. Secondo i dati le spese non alimentari sono aumentate del 5,7%. Gli italiani hanno anche ricominciato a uscire, con un aumento delle spese presso servizi ricettivi e ristoranti del 26,5%. Si acquistano più vestiti e calzatura (+13,8%) e si viaggia più spesso (+10.8% di spese sui trasporti). La voglia di consumare degli italiani dopo la pandemia sta in parte mitigando la debacle economica, ma continua la minaccia degli aumenti dei costi. La situazione non accenna a migliorare, considerando anche che la fine della guerra sembra non essere dietro l’angolo.

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