Ecco come funziona il conguaglio IRPEF 2022 e perché l’INPS potrebbe aspettare prima di effettuare il rimborso previsto
Tutto pronto per quanto riguarda il conguaglio Irpef 2022. L’INPS sta predisponendo quelli che saranno i rimborsi o le trattenute per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta 2021. Ecco quali sono le maggiori novità.
Non dovrebbero esserci ritardi prima di ricevere il conguaglio Irpef. Anche nel 2022, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha confermato quelle che sono state le tempistiche dello scorso anno. Il conguaglio, ricordiamo, potrebbe portare ad un rimborso o ad una trattenuta, a seconda della situazione fiscale del contribuente. Ecco in quali casi, però, si dovrà aspettare.
Conguaglio IRPEF, le tempistiche
Il conguaglio IRPEF riguarderà lavoratori e pensionati: eventuali rimborsi o trattenute riguarderanno direttamente il cedolino pensione (per quanto riguarda i pensionati) o nella busta paga (per i lavoratori). I lavoratori dipendenti riceveranno il rimborso già nella busta paga di luglio, mentre i pensionati dovranno attendere fino ad agosto.
Non sempre il rimborso è previsto dal conguaglio IRPEF. Questo può avvenire, nel caso in cui il contribuente ha pagato più tasse di quanto doveva. In quel caso, l’INPS restituisce ciò che spetta al cittadino. Al contrario, se il contribuente ha pagato meno tasse di quelle dovute, si applicheranno delle trattenute. Ovviamente, se sono state pagate le tasse fino a quanto dovuto, non sarà previsto né un rimborso e né una trattenuta.
È possibile inviare la dichiarazione dei redditi con il modello 730 fino al 30 settembre 2022. Va da sé che i tempi del conguaglio Irpef sono strettamente collegate al momento in cui si effettua la dichiarazione dei redditi: più tardi compili il 730, più tardi ci sarà il conguaglio.
I pensionati che hanno compilato la dichiarazione dei redditi effettueranno il conguaglio tra agosto e settembre, mentre per chi compilerà il 730 negli ultimi giorni potrebbe dover aspettare anche fino a novembre. Nel caso in cui, invece, il conguaglio risulterà essere maggiore di 4.000€ l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare degli ulteriori controlli, provocando un ulteriore slittamento del conguaglio.
Nel caso in cui, a seguito del conguaglio, dovesse risultare un debito, il contribuente potrà decidere di pagare l’importo in un’unica soluzione o in più rate. In quest’ultimo caso, la rateizzazione non potrà andare oltre il mese di novembre.