In alcuni casi è possibile andare in pensione prima, con 35 anni di contributi: quali categorie sono avvantaggiate dall’INPS
Una volta che si sono compiuti i 60 anni, andare in pensione è l’obiettivo prima possibile è l’obiettivo di molti lavoratori, ormai stanchi e desiderosi di godersi il resto della vita. Ciò però non è permesso a tutti perché la normativa che regola i pensionamenti prevede alcuni punti precisi da rispettare. Nonostante le misure previdenziali non prevedano più ormai le penalizzazioni, è comunque sempre bene pensare all’assegno che si andrà a percepire.
si precisa questo per il fatto che l’anticipo pensionistico ha sempre un costo che deve pagare proprio il lavoratore. Sono tante infatti le misure che vanno a concedere l’anticipo, ognuna delle quali richiede di essere in possesso di specifici requisiti. Questo anticipo viene concesso quasi sempre in presenza di un cospicuo numero di anni di contributi versati. c’è però una cosa di cui in pochi sono a conoscenza, ovvero che l’INPS, in determinati casi, permette di andare in pensione velocemente.
Pensione, chi può andarci prima
Andando a controllare singolarmente tutte le misure che permettono il pensionamento anticipato, notiamo che ad eccezione dell’Opzione donna, servono sempre almeno 38 anni di contributi. Da quota 100 (68 anni di età e 38 di contributi) all’anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi). In pochi pertanto alla fine riescono davvero a raggiungere la pensione prima dei 67 anni. Attenzione però perché per una categoria di lavoratori l’INPS permette il pensionamento con soli 35 anni di contributi ai nati nel 1960 e 1961.
Si tratta di un anticipo che richiede meno contributi rispetto a quelli previsti ed è concesso a chi svolge dei lavori molto faticosi, come ad esempio i conducenti di veicoli con capienza non inferiore ai 9 posti. Si tratta della quota 97,6 per i lavoratori usuranti. Questa tipologia di lavoratori hanno l’opportunità di andare in pensione al compimento di 61 anni e 7 mesi, con un minimo di 35 anni di contributi. Gli autisti hanno quindi questo vantaggio, ma è necessario che tale lavoro sia stato svolto per almeno 7 degli ultimi 10 anni. La domanda va presentata all’INPS l’anno precedente rispetto a quello del pensionamento.