La guerra tra Russia e Ucraina sta causando diversi problemi, uno di questi riguarda le pensioni e i pensionati residenti in Ucraina.
In questo periodo così travagliato e segnato dal conflitto e dalla conseguente crisi economica ed energetica, può succedere che non tutto funzioni alla perfezione e questo sta succedendo proprio con alcuni controlli mandati avanti dall’INPS.
In particolare sta sorgendo un problema per quanto riguarda i controlli delle pensioni all’estero, per tutti i residenti sul territorio ucraino: l’accertamento dell’esistenza in vita. Al momento è stato deciso di sospendere i controlli in merito a questa situazione.
Solitamente i pensionati residenti all’estero devono completare una procedura per far sì che l’INPS possa accertare ancora l’esistenza in vita del soggetto che percepisce la quota pensionistica relativa. L’INPS ha deciso di sospendere per il momento i controlli, continuando però ad erogare l’assegno senza distinzioni né interruzioni.
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (in breve e più comunemente INPS) periodicamente avvia le procedure di controllo per i cittadini che percepiscono la pensione in Italia ma che hanno scelto di trasferirsi all’estero.
Pensioni estere: ecco perché l’INPS ha bloccato i controlli
Per il 2022 la campagna di controlli è partita lo scorso mese di Febbraio, quasi contemporaneamente allo scoppio della guerra. I controlli servono ad accertarsi che il soggetto ricevente l’assegno pensionistico sia ancora in vita; in caso contrario è ovvio che l’erogazione viene bloccata o re-indirizzata a secondo dei casi.
In caso di esito negativo l’erogazione dell’assegno verrà sospesa da Agosto 2022. Tuttavia la storia è diversa per i residenti in Ucraina: l’INPS lo ha comunicato attraverso il messaggio n. 2302/2022, nella quale specificano che l’assegno non verrà sospeso ai soggetti che non hanno completato la procedura di controllo.
Questa dovrebbe essere presentata entro il prossimo 7 Giugno 2022, ma il messaggio dell’INPS è chiaro: i residenti in Ucraina hanno problemi più gravi al quale far fronte. La situazione rimane invariata per il resto dei residenti all’estero, invece, che saranno tenuti a presentare i documenti o pena la revoca dell’assegno.