Come molti di voi già sapranno, il Governo Draghi ha introdotto il Bonus da 200 euro, ma non tutti sanno però che alle partite iva andranno solo 90 euro. Approfondiamo la questione.
Il bonus da 200 euro rappresenta un modo per dare sostegno alle famiglie che versano in maggiori difficoltà economiche. Il Governo infatti ha inteso rivolgersi proprio a questa platea che, difatti, sta risentendo più di tutte dell’attuale crisi geopolitica. Essa, in particolare, ha determinato un generale aumento dei prezzi sia sui prodotti alimentari che su quelli energetici e, dunque, del verificarsi di un caro bollette senza precedenti.
E’ per questo che si è deciso di intervenire con l’introduzione del bonus in questione che sarà erogato in particolar modo ai lavoratori dipendenti e stagionali oltre che ai collaboratori domestici. Tra le categorie beneficiarie, inoltre, ci saranno anche i pensionati, i disoccupati e i percettori del Reddito di Cittadinanza. Oltre a quelle citate, non vanno dimenticate anche le partite iva per le quali però l’importo non sarà uguale. Queste, difatti, si vedranno erogare soltanto 90 euro a fronte dei 200 previsti per tutti gli altri. A tal proposito, si è espressa la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, per la quale le risorse messe a disposizione potrebbero non essere in grado di garantire anche alle partite iva l’importo annunciato dal Governo.
A tal proposito, basti pensare che i beneficiari sarebbero più di 4 milioni di italiani a fronte dei 500 milioni di euro stanziati. Si tratta in poche parole di una cifra bassa rispetto a quella che è la platea degli aventi diritto per cui il rischio è che le partite iva possano subire un trattamento sfavorevole rispetto alle altre categorie. Ciò potrebbe accadere nonostante il fatto che, nella gran parte dei casi, i titolari di partita Iva presentano un Isee non superiore ai 35mila euro. Proprio tale cifra, difatti, è stata fissata come tetto massimo per avere accesso al bonus in esame. Va detto tra le altre cose che quest’ultimo non può essere cumulato con gli altri benefici previsti dal Governo come, ad esempio, il bonus sociale. Di conseguenza, ai lavoratori autonomi spetterà scegliere quali delle varie misure potrebbe rivelarsi più proficua nel proprio caso.