Continuano ad aumentare prezzi del carburante e delle materie prime: ecco perché è meglio fare scorta di latte da subito
La guerra in Ucraina non accenna a finire, anzi, a quanto pare (visto le forze in campo) prenderà sempre di più le sembianze di una lunga guerra di logoramento. L’Unione Europea ha deciso di emanare il sesto pacchetto di sanzioni.
Tuttavia, la crisi delle materie prime e dell’energia continua ad imperversare su tutto il territorio europeo, con i prezzi alla pompa della benzina che continuano a salire. Secondo alcuni la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, ecco perché sarà quindi necessario fare scorta di latte.
Dopo i rincari di benzina, energia, gas e materie prime, ora inizia a farsi strada l’allarme sul costo del latte fresco. Il prezzo di questo alimento, infatti, è aumentato negli ultimi mesi di circa 30 centesimi a litro, una conseguenza correlata all’aumento dei prezzi all’ingrosso, praticamente raddoppiati in sei mesi.
Secondo Assolatte, si tratta di una situazione “iniziata a settembre dello scorso anno” che finora ha colpito industriali e allevatori, ma ora sta arrivando anche ai consumatori. L’associazione denuncia un aumento medio particolarmente elevato, “nell’ordine del 10%”, che provocherà forti danni alle aziende agricole, il cui 10% di queste sono già in una situazione molto difficile, causata dall’aumento dei costi di produzione.
Gli aumenti sono trascinati soprattutto dalle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia, ma che ha provocato ingenti danni al nostro settore lattiero-caseario. Il comparto, infatti, dovrà andare in contro a spese di produzione di circa 2 miliardi di euro.
Un ulteriore fattore che sta determinando l’aumento dei prezzi del latte è la crescita dei costi dei foraggi. Secondo l’amministratore delegato del Gruppo Sabelli, Angelo Galeati “Da settembre, con l’impennata dell’energia, una parte della produzione mondiale di mais è stata destinata a bioetanolo”, ha spiegato a Il Giornale. Tuttavia, questo ha provocato un aumento di prezzi, che hanno fatto schizzare alle stelle il costo dei mangimi.
In questo contesto si assisterà ad una migrazione di latte in polvere in Cina, con una conseguente diminuzione della disponibilità di latte fresco in Europa e quindi ad una crescita dei prezzi. Una situazione che, secondo Galeati, potrebbe addirittura peggiorare nei prossimi giorni.
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