Continua a salire il prezzo della benzina e ormai neanche i tagli delle accise bastano. Per il futuro si prevedono scenari bui, mentre le istituzioni cercano di fare qualcosa al riguardo.
Non accenna a fermarsi l’aumento dei prezzi della benzina. Nella giornata di ieri, infatti, i prezzi del “verde” sono saliti fino a 1.90€, una crescita che non si vedeva da mesi.
Di fronte a questo repentino aumento, quindi, il governo sta pensando ad un nuovo intervento sulle accise. L’aumento è il risultato della crescita delle quotazioni del petrolio nell’area del Mediterraneo, che ha fatto volare il prezzo della benzina sopra gli 1,90€ al litro, mentre al servito si è arrivati addirittura a 2,049€. A lanciare l’allarme è la stessa JP Morgan, per cui serve prepararsi a momenti difficili.
Secondo la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra, sarà molto probabile un ulteriore intervento da parte del governo necessario ad abbassare i prezzi. “Il Governo ha fatto già interventi per 30 miliardi – ha affermato la Guerra – con il gettito dell’IVA, abbassiamo le accise”. Sul lato delle borse, le quotazioni del greggio risultano essere in rialzo: Brent e Wti salgono a 117,3 e 116,3 dollari al barile. Una conseguenza scatenata dall’annuncio fatto da Ursula Von Der Leyen che ha avviato le procedure per l’embargo dell’Unione Europea del petrolio proveniente dalla Russia. A fare i conti delle tasche degli Italiani è stata la Federconsumatori. Secondo l’associazione nazionale dei consumatori, infatti, l’aumento dei prezzi produrrà un aggravio di circa 264 euro per quelle famiglie che fanno due pieni di benzina da 50 litri in un mese.
Ad annunciare tempi difficili è stata la stessa JP Morgan che, attraverso il suo delegato Jamie Dimon, ha annunciato che bisognerà attendere “un uragano economico”. Si tratta di una diretta conseguenza del conflitto in Ucraina voluto da Putin. Secondo la banca, si potrà trattare di un “fenomeno minore” o di un evento molto rilevante. Intanto, i prezzi mostruosi della benzina stanno mettendo in seria difficoltà i pescatori, proprio nella stagione in cui la domanda aumenta. Sono numerosi ad oggi i pescherecci fermi in porto. Manifestazioni in tutta italia, dove a Venezia c’è stato un corteo e a Manfredonia 200 pescherecci hanno bloccato i passaggi.