Partono le prime lettere del Fisco per i furbetti a rischio evasione. Ecco come fare per evitare altri guai e dover pagare
Grazie ai nuovi strumenti in dotazione del Fisco, l’Agenzia delle Entrate ha ottimizzato i propri controlli sui cittadini, con lo scopo di individuare i furbetti e riscuotere i pagamenti dovuti. L’evasione fiscale, infatti, è uno dei maggiori problemi del nostro Paese e il governo Draghi ha intenzione di fare qualcosa in merito.
Proprio per questo, stanno per partire milioni di lettere da parte del Fisco, grazie ad un algoritmo speciale che utilizza le banche dati messe a disposizione del Fisco da pare della Pubblica amministrazione. A luglio arriveranno le prime notifiche: ecco cosa fare per evitare guai.
Grazie al nuovo governo, l’Italia si è dotata di nuovi strumenti che permetteranno di migliorare esponenzialmente i controlli nei confronti dei furbetti. L’esecutivo guidato da Mario Draghi, infatti, sembra essere particolarmente intenzionato a combattere l’evasione fiscale, in modo da raggiungere gli obiettivi fissati nel Pnrr.
Grazie a dei nuovi algoritmi, l’Agenzia delle Entrate potrà incrociare diverse banche dati dei contribuenti, con lo scopo di combattere l’evasione fiscale. A contribuire all’arricchimento dei dati a disposizione del Fisco, anche piattaforme social e web.
Dopo il via libera del Garante della Privacy, infatti, stanno per partire numerose notifiche che andranno ad avvisare chi è più a rischio. L’ok definitivo da parte del Garante potrebbe arrivare già a giugno, mentre le prime lettere indirizzate ai furbetti sono previste già per il mese di luglio 2022.
I nuovi strumenti in mano del Fisco potranno includere nei controlli dati riferiti a registri immobiliari, conti correnti, carte di credito e registri mobiliari. Sul tema delle spese sanitarie, invece, vi è la perplessità del Garante della Privacy, il quale potrebbe spingere per l’eliminazione di questo elemento.
Dunque, verranno prese in considerazione due liste di contribuenti su cui effettuare i controlli. Una lista fa riferimento all’alto rischio di evasione, mentre la seconda riguarda chi ha uno o più rischi fiscali. Per tutelare la privacy, il Garante ha disposto che non siano resi pubblici i nomi, nascosti invece dietro uno pseudonimo e svelati solo nel caso in cui vi è necessità di accertamento o di invio di lettere di compliance.
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