L’aiuto di 200 euro di luglio, anche detto bonus Draghi, potrebbe non essere una misura isolata. Si sta pensando di far sì che i pensionati possano riceverlo per sempre.
Il bonus Draghi, ovvero l’aiuto economico una tantum di 200 euro previsto per combattere il rincaro dei prezzi di questo periodo, arriverà per tutti, o quasi, a luglio. Sicuramente a ricerverlo saranno i lavoratori dipendenti e i pensionati residenti in Italia e con un reddito non superiore a 35.000 euro.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, colf e bandanti, e partite IVA, il bonus potrebbe ritardare ad arrivare, vista la carenza di informazioni in merito. Al momento non si sa neanche come poter fare domanda. Il bonus mantiene comunque la formula una tantum, ovvero il fatto di poter essere ricevuto una sola volta in via eccezionale, e non su base mensile come altri bonus al momento in corso.
La cosa potrebbe cambiare per i pensionati. La possibilità viene messa sul tavolo dai sindacati, in particolare dal segretario generale della Uilp, Carmine Barbagallo, che sottolinea come la tassazione sulle pensioni italiane siano alla base di questa possibilità. In Italia le tasse sulle pensioni sono al 22,5%, a fronte di una media europea di 9,7%. Un fardello fiscale che rende i pensionati, commenta Barbagallo, “i bancomat del nostro Paese“. Considerando questo, il bonus una tantum di 200 euro potrebbe essere un fattore fondamentale per aumentare un po’ le entrate dei pensionati senza abbassare le tasse. La possibilità di mantenere il bonus sulle pensioni sarebbe già economicamente sostenibile per le casse dello Stato, considerando che per il 2022 la spesa totale per il bonus di luglio si aggira attorno ai 4,5 miliardi di euro. Una cifra non impossibile da gestire.
Una possibilità sarebbe abbassare ulteriormente la soglia di reddito massimo per il bonus da 200 euro, qualora dovesse diventare una misura sistematica, in modo da rendere il beneficio ancora meno pressante per le spese statali. Molto del futuro del bonus una tantum sarà deciso in sede di legge di bilancio 2023, ma è verosimile che il bonus verrà impugnato come arma elettorale nel prossimo futuro. Il bonus una tantum da 200 euro fa gola a molti, e visto che si tratta di una misura sostenibile, non ci sarebbe da stupirsi se qualche forza politica in periodo di elezioni dovesse proporre di prorogarlo o renderlo sistematico per accaparrarsi un po’ di voti tra i pensionati.