Governo a caccia dei “furbetti” del Superbonus 110%. Con il favore dell’Unione Europea, il Superbonus continua ad esistere, ma il Governo rafforza i controlli per evitare ulteriori truffe.
Secondo quanto detto dal premier Mario Draghi alla fine del 2021, le truffe ai danni dello Stato che hanno al centro il Superbonus hanno raggiunto cifre mostruose. Secondo il premier si tratta di una delle più grandi truffe ai danni dello Stato della storia della Repubblica, per un totale di 4,4 miliardi di euro di soldi rubati in tasse non pagate. Alla luce di questo, nel 2022, sono stati messi in campo una serie di nuove regole in merito ai controlli sui profili di colloro che richiedono il beneficio per l’edilizia. Ad aprile il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha costituito un comitato di monitoraggio del settore edile: un sistema di verifica su come sono stati gestiti i lavori sottoposti al Superbonus, la gestione delle spese e, di conseguenze, se ci sono eventuali frodi.
Il comitato non è l’unica forma di controllo sui lavori del Superbonus. Dal 25 febbraio 2022 è stato limitato a 1 il numero di cessioni di credito che possono essere effettuate su un utilizzo del Superbonus 110%. Le sanzioni riguardano il tecnico che firma e attesta i dati, eventualmente falsi, in materia di congruità delle spese. La multa in questo caso può arrivare anche a 100.000 euro, accompagnata dalla detenzione in carcere fino a 5 anni. Oltre ai controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate, sono previsti anche controlli a consuntivo, ma che arriveranno solo tra qualche anno. Le verifiche avranno 2 strade:
- il controllo della detrazione 110% come appare sulla dichiarazione dei redditi. Se questa verrà ritenuta irregolare sarà ritirata per gli accertamenti;
- il controllo dei crediti ceduti, che saranno richiesti con atti di recupero.
I controlli preventivi per quanto riguarda le comunicazioni della cessione dei crediti d’imposta sul Superbonus 110% e bonus ristrutturazione casa sono già in atto. A partire dall’invio della comunicazione di avvenuta cessione del credito, l’Agenzia delle Entrate ha 5 giorni lavorativi di tempo per sospendere per un massimo di 30 giorni gli effetti delle comunicazioni delle cessioni inviate, ai fini del relativo controllo preventivo. La ricevuta di sospensione è inviata telematicamente a chi ha trasmesso la comunicazione.