Il Governo è pronto a testare la nuova arma del Fisco per i controlli fiscali. Dopo diverso tempo ad attendere, il Fisco potrà sfruttare la sua nuova strategia per cacciare gli evasori fiscali.
Uno dei grandi obiettivi del Governo Draghi da quando si è insediato è quello di combattere l’evasione fiscale in Italia. Il problema dell’evasione delle tasse è talmente complesso e radicato che l’Agenzia delle Entrate ha dovuto ricorrere a nuove misure e dotarsi delle migliori tecnologie possibili per farvi fronte. Ecco che entra in gioco la nuova banca dati per il confronto dei profili fiscali degli italiani. Questo è lo strumento che permetterà al Fisco di individuare più velocemente i profili degli evasodi fiscali e velocizzare i controlli. Ormai prossima all’uscita, è solo questione di sapere quando la banca dati sarà attiva e a disposizione degli agenti fiscali.
L’Agenzia delle Entrate ha ricevuto il via libera da parte del Garante della privacy riguardo la possibilità di realizzare un dataset dei contribuenti, con lo scopo di ottimizzare i controlli antifrode. Attraverso l’utilizzo di particolari algoritmi, infatti, il Fisco potrà effettuare controlli mirati su soggetti particolarmente sospetti. Si tratta di un’iniziativa che rivoluziona il modo di effettuare indagini fiscali e che, inevitabilmente, rappresenta un impatto sulla privacy di milioni di italiani. Proprio su questo aspetto, infatti, si è espresso l’Autorità Garante della Privacy, che però ha dato il via libera alla sperimentazione, che partirà probabilmente nel prossimo inverno. In definitiva, il nuovo progetto consiste nella realizzazione di due dataset, uno di analisi e un altro di controllo. Questo strumento permetterà quindi di immagazzinare dati preziosi, con lo scopo di ottimizzare i controlli.
Il primo dataset servirà a realizzare una lista mediante criteri di rischio fiscale, i quali includono una certa categoria di contribuenti. Si tratta di dati sui conti correnti, utenze, spese e patrimonio immobiliare. Nello specifico:
- Mutui e assicurazioni attive;
- Dichiarazione di redditi;
- Movimenti sulla carta di credito;
- Presenza di eventuali controlli o accertamenti;
- Patrimonio mobiliare e immobiliare.
Per quanto riguarda, invece, il secondo dataset, questa prenderà in considerazione tutti gli utenti inclusi nella prima lista. Coloro che, nel primo dataset verranno segnalati come contribuenti “a rischio”, saranno soggetti a controlli mirati. La procedura dovrebbe essere, nelle stime del Governo, pronta per essere utilizzata già entro l’inizio di giugno, in modo che a luglio il Fisco possa cominciare con i controlli.