Può succedere che, durante un ristrutturazione, si cambi la planimetria dell’immobile e che questa, successivamente, non corrisponda a quella registrata al catasto. Come fare in questi casi?
La planimetria catastale è uno dei documenti più importanti di un immobile; si tratta in sostanza di un disegno in scala dello stesso e ne evidenzia la disposizione interna e i confini.
Nel caso di cambiamenti alla planimetria è essenziale aggiornare quest’ultima tra i dati catastali, perché questi potrebbero essere controllati. Questo succede maggiormente prima di una compravendita e, se le planimetrie non coincidono, il proprietario può andare incontro a grossi guai.
In caso di irregolarità la compravendita può anche essere annullata. Quindi è necessario aggiornare la planimetria catastale, ma purtroppo si tratta di un’operazione abbastanza costosa. D’altro canto se i dati non vengono aggiornati si rischia di andare incontro ad una salata sanzione.
L’aggiornamento della planimetria catastale deve essere richiesta sempre in caso di divisione o unione di unità immobiliari, in caso cambi la destinazione d’uso (da locale commerciale ad abitativo, per esempio), per lo spostamento/creazione di nuove aree interne, soppalchi o solai.
Planimetria catastale: quando è necessario aggiornarla per non beccarsi una multa
Il proprietario dell’immobile dovrà innanzitutto presentare una comunicazione al proprio Comune, oppure richiedere autorizzazione alla ristrutturazione tramite Cila o Scia. Dalla fine dei lavori si avranno 30 giorni di tempo per presentare al catasto la nuova planimetria.
Se questi passaggi non vengono rispettati, si va incontro a delle sanzioni che partono da un minimo di 1.032 euro ad un massimo di 8.264 euro. Dopo cinque anni dai lavori decade l’obbligo di dichiarare la nuova planimetria, ma nel momento della compravendita questa potrebbe essere annullata.
Per l’operazione è necessario rivolgersi a tecnici ingegneri, architetti o geometri e il costo delle prestazioni può variare dai 350 ai 600 euro, più eventuali costi extra. Non è necessario invece richiedere l’aggiornamento della planimetria in caso di ‘lievi difformità’.
Con questo termine si indicano tutte quelle variazioni minime che non vanno a cambiare il numero di vani, né ingrandiscono i rimpiccioliscono la metratura dell’immobile e situazioni analoghe. Per esempio il leggero spostamento di una porta è considerato una lieve difformità e non sarà necessario comunicare il cambiamento al catasto.