Il Reddito di Cittadinanza piace sempre di meno alla politica, avviate le prime azioni per eliminarlo del tutto. Ecco chi potrebbe farlo sparire
Il Reddito di Cittadinanza è stata senza dubbio la bandiera del Movimento 5 Stelle. Il sussidio economico, infatti, ha avuto un enorme successo tra la popolazione, soprattutto al Sud Italia. Tuttavia, c’è chi vorrebbe modificarlo pesantemente o addirittura abolirlo.
Da mesi, infatti, è in atto un dibattito pubblico sull’utilità del Reddito di cittadinanza e sulle conseguenze che la manovra ha avuto (e ha tutt’oggi) nei confronti della popolazione italiana, del mondo del lavoro e delle casse dello Stato. Ecco, infatti, chi potrebbe farlo sparire per sempre e in quale modo.
Reddito di cittadinanza, ecco chi potrebbe farlo sparire
Il Reddito di cittadinanza è stata una delle manovre più impattanti sulla nostra società, ma anche più dibattute e controverse in assoluto. Il sussidio economico pensato per chi è maggiormente in difficoltà ha aiutato milioni di persone a sopravvivere, ma ha anche incentivato pesanti truffe miliardarie ai danni dello Stato e spreco di denaro pubblico.
È proprio per questo che una parte della politica sta pensando di fare in modo di eliminare definitivamente il Reddito di Cittadinanza. Sarà Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, a cominciare ufficialmente la lotta al sussidio. È stata, infatti, annunciata una raccolta firme prevista a partire dal 15 giugno, che raccoglierà le istanze di cittadini su questo argomento.
“Vogliamo abolite il Reddito di Cittadinanza – ha dichiarato Matteo Renzi – dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme, ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani”. Un’iniziativa condivisa anche dal presidente del partito, Ettore Rosato, il quale ha dichiarato che servono maggiori risorse in busta paga e per le aziende che assumo.
Oggi è possibile ottenere il RdC se si è cittadini maggiorenni residenti in Italia da almeno 10 anni, oltre ad ulteriori requisiti anagrafici e di cittadinanza. Per quanto riguarda, invece, i requisiti economici, il nucleo familiare che ne fa richiesta deve avere un ISEE inferiore a 9.360 euro; un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui.
Dunque, è iniziata ufficialmente la lotta, da parte di una fetta di politica italiana (guidata in questo caso da Matteo Renzi), al reddito di cittadinanza. Dal 15 giugno inizieranno la raccolta firme, ma sono già tante le polemiche riguardo l’impossibilità di fare un referendum a ridosso dal voto e prima di un anno dal momento della formazione delle Camere.