Nonostante la crisi economica e grandi incassi, c’è chi fa il furbo. Ecco i supermercati che finiscono nei guai per l’aumento dei prezzi
A causa dell’aumento dei costi di energia, carburanti e materie prime, l’Europa sta vivendo un brusco momento di difficoltà economica. Come sempre, la crisi si riflette spesso e volentieri sui cittadini e sui loro consumi. E c’è sempre chi se ne approfitta.
È il caso di alcuni supermercati che, in barba alle numerose difficoltà economiche che molti italiani stanno vivendo, hanno deciso di mettere in atto trucchetti ormai conosciuti ai più, tanto da attirare l’attenzione dell’Antitrust che ha fatto partire le indagini. Ecco cosa succede.
Meno prodotti offerti allo stesso prezzo. L’Antitrust indaga sui supermercati
Non basta il rincaro delle bollette e l’aumento vertiginoso dei prezzi di benzina e diesel. A metterci un ulteriore peso sulle spalle degli italiani adesso ci sono alcuni supermercati che mettono in atto una vera e propria truffa ai danni del consumatore: offrire meno prodotto, ma allo stesso prezzo.
L’Antitrust, infatti, ha avviato indagini riguardo alcune confezioni e prezzi di molti prodotti, soprattutto relativamente al loro peso. L’ipotesi è quella che sia stata messa in atto da parte di molti supermercati la tecnica dello “Shrinkflation”, la quale consiste nel ridurre la quantità di prodotto nelle confezioni, mantenendo però gli stessi prezzi.
Ad annunciare l’inizio delle verifiche è stato Giovanni Calabrò, il quale ha affermato, durante l’audizione in commissione d’inchiesta sulla tutela dei consumatori che “l’Autorità sta monitorando il fenomeno al fine di verificare se possa avere rilevanza ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo”.
Ad attirare l’attenzione sono state le colombe pasquali da 950gr, ma non solo. Nel mirino sono finite anche le mozzarelle da 100gr, invece che da 125, la pasta, il tè con 20 bustine anziché 25 e il caffè da 225 anziché 250gr. Una tecnica che, di fatto, aumenta i prezzi dei prodotti senza comunicarlo al cliente: una vera e propria truffa.
La tecnica “è l’ultima trovata – afferma la Coldiretti, come riportato su Il Giornale – per scaricare l’aumento dei costi alimentato dalla guerra in Ucraina sugli anelli deboli della filiera come consumatori e produttori”. Secondo quanto riportato da Coldiretti, ci sarebbero inoltre tentativi di diminuire la qualità dei prodotti e tagliare i compensi agli agricoltori.