Pensioni, c’è una riforma in arrivo che potrebbe mandare il Governo a casa

Sul tema della riforma delle pensioni nel 2023, arriva una proposta molto interessante. Ecco ciò che potrebbe convincere il Governo Draghi a cedere ed evitare il ritorno alla Fornero.

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha paralizzato la discussione intorno alla riforma delle pensioni. Inizialmente si pensava che Governo e sindacati potessero riuscire a concordare una riforma strutturale che prendesse il posto della precedenti Quota 100 e Quota 102. Tuttavia, senza ancora un accordo valido e le parti che puntano ai propri interessi, il tavolo delle trattative è fermo da mesi. Questo perché il Governo è attivo su altri fronti come, appunto, quello della guerra. Nonostante questo i sindacati continuano a premere sulla questione delle pensioni nel 2023, visto che, in caso non si trovasse un accordo stabile, rimarrebbe nient’altro che la legge Fornero. Questo è esattamente ciò che i sindacati non vogliono che accada.

La proposta arrivata al Governo in merito alle pensioni del 2023 è quella dello scivolo a 64 anni. Si rimassebbe dunque alla stessa possibilità di uscita dal mondo del lavoro offerta da Quota 102. Non sarà possibile scendere sotto tale soglia. Anche considerando il mutato quadro sociale ed economico dell’ultimo periodo, con gli effetti della pandemia e la guerra in Ucraina, sarà molto difficile che si possa andare in pensione prima dei 64 anni. Si consideri poi che, dipendesse dal Governo Draghi, non ci sarebbe alcun pensionamento anticipato. La proposta dei sindacati deve essere ancora presa messa al vaglio del Governo ed è ancora soggetta a discussioni.

La possibilità di un pensionamento anticipato a 64 anni anziché continuare a utilizzare la legge Fornero sarebbe già un traguardo per i sindacati. Le trattative vanno avanti dall’inizio del 2022, con la fine di Quota 100 e l’introduzione di Quota 102 come misura tappabuchi in attesa di una riforma strutturale, che però sembra restia ad arrivare. Per come sono messe le cose adesso, non sarebbe da escludere l’accordo possa arrivare tramite la proposta di Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, che aveva proposto una pensione in due tranche: una contributiva a partire da 64 anni, e una retributiva a partire da 67 anni.

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