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Qualcosa non va nel tonno: decine di persone ricoverate per intossicazione

Published by
Riccardo Magliano

Intossicazione da tonno riscontrata in Italia. Ecco cosa c’è che non va con il tonno in scatola contaminato e quale fareste meglio ad evitare finché la situazione non si risolve.

Le indagini dei carabinieri del Nas sono partite a seguito del ricovero contemporaneo di una intera famiglia nella provincia di Brindisi.

Le circostanze sono le stesse di altri casi venuti alla luce in un secondo momento: il ricovero sembra essere legato ad intossicazione da cibo dopo aver mangiato del tonno pinnagialla. Le indagini dei carabinieri hanno portato a 9 decreti di perquisizioni a carico di imprenditori e dipendenti di aziende ittiche, non solo a Brindisi, ma anche Campobasso, Bari, Napoli, Taranto, Foggia e Salerno.

Quello che è stato scoperto dai carabinieri del Nas è una contraffazione che ha fatto scattare numerose denuncie sia per gli imprenditori che per i dipendenti delle aziende coinvolte. Prima di essere messo in commercio da un’azienda ittica di Biscaglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, il tonno veniva decongelato e trattato con elementi chimici con lo scopo di abbellirlo. Il fine era quello di esaltare il colore della carne del tonno per renderlo più invitante. Tuttavia le sostanze utilizzate sono proibite dalla legge e rendono, di fatto, tossico il prodotto messo in vendita, come provato dalle decine di casi di intossicazione alimentare nella zona dove l’azienda trafficava. Non solo l’azienda nominata, ma anche altre sono state ritenute responsabili, a vario titolo di “contraffazione di sostanze alimentari, frode nell’esercizio di commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, distribuzione di alimenti nocivi e lezioni personali“.

Le perquisizioni hanno portato anche a due laboratori privati e accreditati nella zona di Avellino. L’azienda in questione utilizzava i due laboratori per eseguire le analisi del prodotto ittico lavorato messo in commercio, così da assicurarsi che le analisi non evidenziassero la presenza di additivi chimici. Al vaglio la motivazione del perché queste analisi non abbiano dato risultato positivo.

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