Il conflitto tra Russia e Ucraina ha effetti negativi sulle materie prime. Sono previsti aumenti del 5% per pane, farina ed altri cereali.
La guerra Russia-Ucraina sta avendo effetti choc sull’economia dell’Unione Europea. Alla probabile crisi energetica si sta verificando una vera e propria escalation dei prezzi (con un aumento medio stimato del 5%) su pane, farina, prodotti, cerealicoli, sementi e mangimi. Se sul fronte gas i contraccolpi sono stati davvero importanti con industrie costrette a ridurre oppure a sospendere l’attività in quanto non più in grado di sostenere l’aumento dei costi per l’energia, non si deve trascurare questa sorta di rappresaglia del grano che sta colpendo la grande distribuzione.
La rappresaglia del grano è frutto di una strategia di Putin che di fatto sta tenendo in scacco l’Europa costretta ad aumentare il prezzo perchè la materia prima, come si dice in gergo economico, è diventata scarsa e quindi più difficile da trovare. In Ucraina ci sono 25 milioni di tonnellate di grano bloccate di cui il mondo ne ha bisogno. La Russia non solo ha aumentato questo embargo ma ha intensificato la strategia contattando l’India, alternativa al granaio ucraino, che ha da sempre un legame con Mosca. Fino a quando ci sarà la guerra, la crescita dei prezzi delle materie prime aumenterà costantemente con il risultato che il consumatore perderà ulteriormente potere d’acquisto.
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