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Pensione, come ottenerla con il cumulo gratuito e salvare tutti i contributi

Published by
Riccardo Magliano

Nel mondo del lavoro che abbiamo intorno capita spesso di avere una vita lavorativa discontinua, frastagliata di molti cambi di direzione. Il cumulo contributivo gratuito permette comunque di avere una pensione decente.

Il cumuto contributivo gratuito è un’operazione messa a disposizione di quei lavoratori che nel corso degli anni hanno avuto una vita lavorativa frastagliata, in particolare per tutti quelli che hanno lavorato sotto regimi contributivi diversi.

Il cumulo contributivo gratuito permette a queste persone di accumulare ulteriori anni di contribuzione unificando i contributi sotto un unico ente previdenziale. In questo modo anche chi ha accumulato molti anni di contributi, ma sotto diversi enti (per qualsiasi ragione), potrà avere la certezza di vedersi conteggiati tutti gli anni di lavoro svolti e i contributi versati al fine di stabilire l’importo della pensione.

Chi vuole accedere all’operazione del cumulo gratuito dei contributi deve aver raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi necessari alla pensione anticipata (41 anni e 10 mesi nel caso delle lavoratrici), oppure i 20 anni di contributi al compimento dei 67 anni di età anagrafica per la pensione di vecchiaia. Un ulteriore requisito è che il contribuente non debba beneficiare di trattamento pensionistico, utilizzando un regime pensionistico coinvolto nel cumulo stesso. Se si corrisponde a questi requisiti è possibile porre sotto uno stesso ente previdenziale tutti i contributi accumulati in carriera, anche se i contratti di lavoro prevedevano diverse forme di previdenza. Così facendo è possibile contare tutti gli anni di contributi accumulati al fine di calcolare l’importo della pensione.

Per accedere al cumulo gratuito dei contributi è necessario appartenere ad alcune categorie specifiche di lavoratori. Nello specifico:

  • Lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti;
  • Lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti e mezzadri);
  • Lavoratori iscritti alla gestione separata INPS;
  • Lavoratori iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex Inpdap, ex Enpals, Fondo Volo, Elettrici, Telefonici, ecc);
  • Lavoratori iscritti alle casse professionali.

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