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Italia senza più gas dalla Russia. Cosa ci accadrà ora

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Sabrina Pesce

Dopo molti timori è arrivata la drastica decisione della Russia di bloccare il gas. Ecco quali saranno le ripercussioni.

Come ormai molti di voi saprete, la Russia risulta essere una vera e propria fonte inesauribile di gas. Non a caso è il principale esportatore di gas. In particolare, l’Italia ne dipende per circa il 39,5 per cento: questo almeno è quanto emerge dai dati resi noti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Proprio per questo, dall’inizio dello scoppio del conflitto in Ucraina e le conseguenti sanzioni da parte della Nato e dell’unione Europea, il timore è stato proprio quello che la Russia potesse decidere di bloccare il gas.

Ebbene, ora il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha deciso di prendere questa decisione per la prima volta. Nello specifico, è stato ordinato il blocco dei flussi di gas che passano attraverso il gasdotto Yamal-Europa, in Polonia. L’intento, di fatti, è quello di colpire Gazprom Germania e Europol Gaz dato che il gasdotto risulta essere di proprietà congiuntamente con Gazprom. Secondo quest’ultima, peraltro, le sanzioni decise dalla Polonia impediscono alla Russia di godere del suo ruolo di azionista in Europol Gaz. Questa situazione, comunque, ha inevitabilmente condotto ad un aumento dei prezzi. Basti pensare infatti che, nei Paesi Bassi, si è assistito ad un rialzo del 10%. In particolare, stando a quanto ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, è impossibile mantenere relazioni relazioni con quelle società che hanno stabilito le sanzioni ai danni della Russia.

Alla luce di quanto appena detto, aumentano i timori da parte dell’Italia che dipende dal gas russo per il 40%. E’ anche per questo che il Governo di Mario Draghi sta cercando di trovare nuovi fornitori con la previsione di un Piano Marshall. Proprio in queste ultime ore, peraltro, Draghi è volato a Washington cogliendo l’occasione di sottolineare la necessità di trovare una soluzione e quindi che tutte le potenze Europee e della Nato contribuiscano in tal senso. Ciò detto, non resta che attendere ulteriori sviluppi nell’auspicio che il processo volto a rendere l’Italia indipendente dal gas importato dalla Russia sia il più veloce possibile. Tale situazione infatti non fa altro che pesare sull’economia delle famiglie già fortemente compromessa.

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