In Italia c’è un grosso problema di disoccupazione, ma sembra che ci siano anche molte offerte di lavoro che vengono ignorate. Ecco cosa sta succedendo.
Il problema della disoccupazione in Italia è un imbarazzo che ci portiamo dietro da tempo. Alcune regioni italiane hanno dei record per il più alto tasso di disoccupazione in Europa. Eppure sembra che questo problema non sia in via risoluzione.
In questo periodo, alle porte dell’estate, il settore turistico, fortemente colpito dalla pandemia e adesso in ripresa, sembra faticare a trovare nuovi lavoratori. Il settore punta quest’anno a recuperare i livelli di lavoro che si avevano prima della pandemia. A questo proposito sono state messe in campo diverse importanti agevolazioni da parte dello Stato per permettere al settore turistico di riprendersi. Il movimento c’è e anche la possibilità di lavoro. Si calcolano cira 300.000 offerte.
Queste però si scontrano con il disinteresse dei possibili lavoratori. I posti di lavoro sono molti: a partire dai camerieri di sala (tra i più ricercati) sia con esperienza che non, e personale negli hotel. Le paghe sono varie: si passa dai 1.500 euro lordi al mese per i camerieri qualificati, ai 1.200 lordi per il personale non qualificato, ma con un minimo di esperienza, fino ai contratti per i neo-lavoratori senza esperienza da 800 – 900 euro lordi al mese. I contratti proposti prevedono di solito l’intera stagione turistica, quindi tre mesi di contratto. La mancanza di lavoratori si riscontra sopratutto tra i giovani sotto i 40 anni. I datori di lavoro lamentano la pigrizia dei giovani nel non voler intercettare i lavori che vengono messi a disposizione. Secondo questi, i giovani preferiscono appoggiarsi alle misure di assistenza statale come il reddito di cittadinanza.
A questa posizione fa da contraltare quella dei giovani stessi, che lamentano come gli stipendi siano una miserie rispetto all’impegno di tempo impiegato per queste mansioni. Inoltre molti giovani sperano di trovare un’impiego più duraturo e non legato alla sola stagione estiva. In questo senso è emblematico il caso di un hotel di lusso di Padova, che ha lanciato un’offerta di 4 posizioni all’interno dell’attività per la stagione estiva. Il datore di lavoro non richiedeva esperienza pregressa e si diceva disposto a una certa elasticità di contratto (stagionale, part time o assunzione) e uno stipendio di 1.800 euro al mese, senza ricevere risposte.