3 giorni di permesso per dolori causati dal ciclo mestruale. Ecco la proposta di legge che potrebbe cambiare per sempre il mondo del lavoro.
La proposta è stata fatta in questi giorni in Spagna, che si appresta a diventare il primo paese occidentale a riconoscere alle donne un congedo mestruale. Si tratta di una legge storica che potrebbe portare a cloni in futuro, con l’adozione da parte di altri paesi. Ecco in cosa consiste la proposta. La Spagna ha scelto la data del 17 magio 2022 per la possibile approvazione di questa nuova legge che potrebbe fare la storia. La proposta di legge sul tavolo del Consiglio dei Ministri spagnoli è il nuovo disegno di legge sull’aborto e la salute riproduttiva. La parte del disegno di legge che fa più discutere è proprio quello riguardante il congedo retrobuito di 3 giorni al mese dal lavoro per le donne che soffrono di mestruazioni dolorose.
Tale congedo è una novità solo in occidente. In alcuni paesi asiatici come Vietnam, Corea del Sud, Giappone, Cina e Taiwan, già da tempo le donne hanno diritto ad un congedo mestruale retribuito. In Spagna, ma anche nel resto d’Europa, la proposta viene discussa approfonditamente, in quanto per alcuni rischia di essere un motivo in più di discriminazione delle donne sul posto di lavoro. La proposta del congedo mestruale arriva per sostenere sul posto di lavoro quelle donne che soffrono di una condizione detta dismenorre. Questa fa si che il ciclo mestruale risulti molto doloroso, con crampi localizzati nel basso ventre e dolori addominali. Per alcune donne particolarmente sensibili questa può risultare una grave condizione invalidante.
Il disegno di legge spagnolo permetterebbe a queste donne di poter ottenere un congedo di 3 giorni in quel periodo di forti dolori, estendibili a 5 giorni in caso di controllo medico. Su questo tema c’è dibattito in Spagna, perché se da una parte molti vedono di buon grado questa misura, altri sottolineano come i paletti entro cui questo congedo può venire concesso siano fin troppo labili. Per fare un esempio, non è chiaro se per ottenere il congedo sia necessario ricevere una diagnosi di disturbo mestruale acuto o se si farà riferimento alla responsabilità individuale di ciascuno.