Avviata la raccolta firma per realizzare un Reddito universale per tutti. Ecco di cosa si tratta e cosa c’è di vero
Il Reddito di Cittadinanza è forse una delle misure più criticate e amate allo stesso tempo degli ultimi anni. Fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, il sussidio economico ha effettivamente aiutato migliaia di famiglie italiane, pur attirando l’ira di milioni di contribuenti a causa delle numerose truffe ai danni dello Stato.
In molti, oggi, vorrebbero eliminare questa misura o comunque modificarla, rendendola più economica o comunque maggiormente funzionale. Ecco perché, dunque, è iniziata una grande raccolta firme per sostituire definitivamente questa misura con un reddito universale. Ecco di cosa si tratta.
È partita la raccolta firme che chiede la realizzazione del reddito base universale. A proporlo è l’Ist Reddito di Base Universale, grazie ad un’iniziativa spontanea dei cittadini. L’intenzione dei promotori è quella avviare redditi di base incondizionati (RBI) in tutta l’Unione Europea.
“L’obiettivo è quello di avviare redditi di base incondizionati in tutta l’UE – spiegano i promotori della raccolta firme – che assicurino a ciascuno la sussistenza e la possibilità di partecipare alla società nel quadro della sua politica economica”.
Il Reddito di base universale consiste in una rendita mensile riconosciuta a tutti i cittadini, a prescindere dal proprio reddito, dall’età e dall’occupazione. L’importo erogato mensilmente sarà quindi utile a sostenere i costi di base della vita, consentendo agli individui di partecipare alla vita della società.
I sostenitori dell’iniziativa si rifanno soprattutto alla situazione finlandese, dove è tutt’ora in vigore un reddito base universale e i cui vantaggi sono stati molteplici. L’approvazione del sussidio avrebbe, infatti, fornito ai cittadini maggiore sicurezza economica, la quale ha contribuito alla ripresa degli studi e ad un aumento delle competenze.
Tuttavia, tra i maggiori critici di questo aiuto economico vi sono quelli che elencano particolari svantaggi di questa manovra. Tra questi vi sarebbero i possibili meccanismi di inflazione, l’aumento dei costi della vita, una sempre minore ricerca di lavoro da parte de cittadini e l’assenza di efficacia per diminuire le disparità sociali.
Per questo, i promotori della raccolta firme che chiede la sostituzione del Reddito di Cittadinanza con un Reddito Universale, chiedono alla Commissione Europea di sostenere un programma pilota. La richiesta è quella di partire con una selezioni di residenti dell’UE ed inviare loro i pagamenti per almeno tre anni, osservando poi quali siano i benefici e quali, invece, gli svantaggi.
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