In molti sono preoccupati riguardo a ciò che potrebbe accadere dopo le 18 mensilità. A tal proposito, infatti, potrebbe esserci la fine dei sussidi a maggio. Ecco cosa potete fare.
In molti si chiedono se la ricarica sulla propria PostePay sia a rischio. A tal proposito, i percettori del Reddito di Cittadinanza si chiedono se la mensilità di maggio sarà pagato nei tempi. Per molte famiglie italiane, infatti, il sussidio in esame è estremamente importante, non a caso, si pone l’obiettivo di contrastare la povertà più che mai dilagante e in continuo aumento.
Riguardo ai dubbi relativi alla possibilità di ricevere il versamento del reddito di cittadinanza a maggio 2022 in tempo, va detto che ciò accadrà nel caso di coloro che ne avranno diritto. Ciò significa che la mensilità di maggio verrà erogata nei tempi per tutti coloro per cui non sono stati rilevati fattori che comportino la decadenza del beneficio in esame. A tal proposito, molte famiglie non potranno più usufruire del diritto in esame: ciò significa che ad aprile hanno percepito l’ultima mensilità. Questo, ad esempio, è il caso di coloro che nel mese di aprile hanno percepito la 18esima ed ultima mensilità del sussidio economico. Non tutti sanno, infatti, che dopo questo termine si perde automaticamente il beneficio consistente nel reddito di inclusione. Ad ogni modo, le famiglie rientranti nel caso specifico, dovranno attendere un mese per poi ripresentare la domanda. Ovviamente, l’accesso al beneficio sarà stabilito in base alla presenza dei requisiti previsti per il sussidio in esame.
Di conseguenza, coloro che ripresenteranno la domanda, solo nel caso siano riconosciuti i requisiti per averne nuovamente accesso, percepiranno il reddito a partire dal mese di giugno del 2022. E’ chiaro dunque che il principale motivo che comporta la decadenza del beneficio in questione è legato alle predette 18 mensilità. Tuttavia, va detto che non rappresenta l’unico, non a caso, si può perdere il diritto al percepimento del reddito di cittadinanza anche se non ci si presenta ai colloqui stabiliti dai Centri per l’Impiego o se si rifiutano 2 offerte di lavoro. Ovviamente, quanto appena precisato significa che in tutti gli altri casi, non bisogna temere eventuali decadenze del predetto diritto.