Ecco cosa ti potrebbe accadere se tu decidessi di aprire un nuovo conto corrente dopo il pignoramento di quello vecchio
Può succedere che, per numerosi motivi, il proprio conto corrente venga pignorato e, quindi, reso impossibile da utilizzare. È naturale, dunque, chiedersi cosa potrebbe accadere se si decidesse di aprire un nuovo conto corrente dopo il pignoramento di quello vecchio.
Secondo quanto riportato dalle norme in vigore nel 2022, ad oggi non vi è alcun divieto alla possibilità di aprire un nuovo conto corrente, nel caso in cui quello vecchio sia stato pignorato. Tuttavia, è consigliabile aprire il nuovo conto presso una banca diversa da quella precedente. Ecco perché e cosa potrebbe accadere.
Conto corrente pignorato, i consigli per aprirne un altro
Il provvedimento di pignoramento del proprio conto corrente è un processo complesso e piuttosto lungo. Tuttavia, è possibile pensare di aprirne uno nuovo. Ad oggi, infatti, non vi è alcun divieto alla possibilità di aprire un nuovo conto corrente quando quello vecchio è stato pignorato.
Il consiglio, però, è quello di aprire un nuovo conto corrente presso un istituto bancario diverso da quello precedente. Questo perché si eviterebbe di andare in contro a qualsiasi tipologia di provvedimento previsto per il precedente conto.
In questo modo, il contribuente sarebbe tranquillo nell’evitare qualsiasi sanzione invece prevista per il conto corrente pignorato e quindi potrà operare in tutta tranquillità. Il divieto di apertura di un nuovo conto corrente, invece, scatta per coloro che hanno emesso assegni a vuoto senza copertura, in quanto è stato segnalato come cattivo pagatore alla Centrale Rischi Interbancaria della Banca d’Italia.
È importante ricordare, inoltre, che, in caso di apertura di un nuovo conto corrente, vi è la possibilità da parte del creditore di venirne a conoscenza. Il debitore che ha quindi aperto un nuovo conto potrebbe essere investito da un ulteriore provvedimento di pignoramento da parte del giudice riferito al nuovo conto.
Questa evenienza è possibile solo nel caso avviene una consultazione dell’Anagrafe dei Conti correnti presenti nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, si tratta di una procedura piuttosto lunga e complessa, in quanto, per consultare la banca dati, è necessario inviare un atto di precetto al debitore e ottenere l’autorizzazione da parte del Presidente del Tribunale.