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Materie Prime, crisi e rincari ci aspetta un anno difficilissimo

Published by
Francesco Petito

All’orizzonte ci aspetta una grande crisi per quanto riguarda le materie prime: molte aziende sono in difficoltà, come ad esempio quelle delle quattro ruote che stanno facendo i conti con la scarsità di prodotti per la produzione di auto. 

Periodo negativo per quanto riguarda il mercato delle auto in Italia, secondo gli ultimi dati riportati da UNRAE a novembre 2021 sono state immatricolate solo 104.478 vetture. Un calo del 24,6% rispetto all’anno precedente. Facendo un confronto con il 2019 si sale addirittura al 30,8%.

(ANSA)

A condizionare questo mercato è sicuramente l’effetto post pandemia e la crisi per quanto riguarda i chip che, in un certo senso, sta limitando la disponibilità di costruzione di nuove auto. A ciò si unisce anche la carenza di materie prime come metallo, alluminio e rame che sta determinando un danno enorme in un settore che rischia di perdere, in termini di ricavi, circa 210 miliardi di dollari.

L’Account Executive e responsabile del settore automotive e manufacturing di Jaggaer società leader a livello globale nell’ambito dell’eProcurement, Roberto Spagnolo, nel corso di un’intervista a Panorama ha detto la sua su questa crisi.

“Una situazione difficile che dovrebbe andare avanti almeno fino alla metà del 2023 con delle pesanti ricadute sull’economia mondiale. La crisi parte da lontano, non è iniziata con la pandemia”. 

(ANSA)

Spagnolo parla anche della scarsa digitalizzazione presente in Italia: “L’indice DESI (Digital Economy and Society Index) colloca purtroppo l’Italia tra i paesi meno digitalizzati a livello Europeo. Ma confidiamo che il PNNR possa dare una grande spinta in questo senso e si possa arrivare ad un grado adeguato per le piccole e medie imprese, così da renderle più competitive nel panorama internazionale”

Sulle problematiche che preoccupano maggiormente gli imprenditori. “Sicuramente la carenza  di microchip, che si è venuta a creare, a causa della decisione di delocalizzare la produzione in estremo oriente, ha determinato una forte dipendenza da fornitori come Taiwan, Cina e Corea del sud”.

“Soluzioni per reperire microchip? Tesla sta pensando di produrre in proprio. Intel sarebbe pronto ad annunciare un progetto di una fabbrica di microchip europea, probabilmente in Germania, che potrebbero riguardare anche altri Paesi, come l’Italia, ma il problema per le aziende è ora”. 

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