A breve non avrai molte possibilità di recuperare i tuoi soldi. Ecco come non perdere denaro a causa dei conti correnti dormienti
Tenere al sicuro i propri risparmi vuol dire conoscere la maggior parte dei pericoli che potrebbero colpirli. Non ci sono, infatti, solo furti, truffe ed estorsioni, ma anche episodi in cui, per negligenza o disattenzione, potrebbe perdere in un colpo solo il nostro denaro.
È il caso del conto corrente dormiente, un’eventualità che si registra nel momento in cui smettiamo di utilizzare attivamente il nostro conto. Questo, infatti, può portare alla chiusura del conto e alla perdita dei nostri soldi. Ecco, quindi, quale può essere un caso di conto corrente dormiente e come evitarlo.
I conti correnti dormienti sono quei rapporti bancari, con un importo di circa 100euro, su cui non è avvenuta alcuna operazione negli ultimi 10 anni. Possono essere conti correnti dormienti anche i libretti di risparmio, il classico conto corrente bancario o postale, le azioni e le obbligazioni ai titoli di Stato.
Per quanto riguarda, invece, gli assegni circolari, questi possono essere considerati “dormienti” dopo solo 3 anni dalla loro emissione, mentre le rendite delle polizze dopo 2 anni. Una volta determinanti come depositi dormienti, le somme al loro interno vengono congelati e trasferiti in un Fondo dedicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in modo da utilizzarli per scopi socialmente utili.
Tuttavia, questa operazione non avviene immediatamente. Prima di trasferire gli importi presenti in un conto corrente dormiente, infatti, l’istituto di credito ha il dovere di informare il titolare, in modo da avvertirlo della possibilità che il suo conto venga definito dormiente.
Dal momento della notifica, il titolare ha 6 mesi di tempo per riattivare il suo conto. Nel caso in cui, invece, i suoi soldi siano stati già trasferiti, si ha 10 anni di tempo per chiedere il rimborso del denaro.
Per evitare che il proprio conto risulti dormiente e passibile di trasferimento dei propri soldi, è necessario che il titolare faccia qualsiasi operazione all’interno del proprio deposito. Dunque, sarà sufficiente comunicare al proprio istituto di credito la conferma nel voler continuare il rapporto, ma non solo. Basterà infatti comunicare un cambio di residenza o richiedere un libretto degli assegni.
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