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Banche, perchè in 4900 comuni sarà più difficile avere soldi in prestito

Published by
Riccardo Magliano

Il futuro delle banche è digitale. Il fenomeno che porta alla chiusura di moltissime filiali in Italia penalizza i piccoli comuni. In molti di questi, prezo, non sarà possibile fare alcuna operazione.

La pandemia e le complicazioni ad essa associate hanno cambiato un po’ di cose rispetto a come le banche vedono i propri affari. In un certo senso il fatto che molti dovessero rimanere chiusi in casa, che molte attività dovessero restare chiuse per colpa delle restrizioni, ha accelerato un fenomeno che era già in movimento: la progressiva digitalizzazione delle banche. Con l’impossibilità dei clienti di andare in filiale a compiere le loro azioni quotidiane, molte banche si sono trovate costrette a chiudere le filiali stesse e potenziare i servizi offerti via internet in modo che i clienti potessero compiere quelle operazioni dalle abitazioni in cui erano confinati.

Il cambiamento ha funzionato e in molti si sono resi conto che questo cambiamento di abitudini era fattibile, con la conseguenza che, anche ora che le restrizioni sono meno pressanti, molti si sono abituati a interfacciarsi con la propria banca da casa e continuano a farlo. Alcune banche, non solo in Italia, ma in tutta Europa hanno così accelerato un processo già in atto. Un rapido processo di digitalizzazione dei servizi che porta alla chiusura delle filiali. Grandi colossi europei come Deutsche Bank (tedesca) e ING (olandese), hanno già cominciato a chiudere le loro filiali in Italia. Dal 1 luglio 2022 sono 266 le filiali italiane che rischiano la chiusura, con annessi sportelli ATM.

A questa decisione hanno contribuito anche le politiche europee sul taglio all’utilizzo del denaro contante. In un mondo che va sempre più verso il pagamento digitale, molte banche stanno provvedendo ad adeguarsi, mantenendo l’organico in filiale al livello di stretto indispensabile per l’apertura di conti correnti e di assitenza diretta ai clienti, mentre tutto il resto sarebbe affidato ai servizi di home banking. Oltre a questo c’è il problema che con sempre meno gente che preleva e compie operazioni in loco, il costo di mantenimento del servizio degli sportelli ATM sta diventando non sostenibile. La conseguenza diretta è un aumento delle commissioni per il ritiro del denaro contante, che è stato già deciso da tempo. La data del 1 luglio, quindi non è la data in cui verrà bloccata la possibilità di ritirare contanti, ma sicuramente sarà una data importante per il progressivo abbandono del bisogno di farlo.

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