Il Fisco va incontro ai problemi dei contribuenti. In arrivo aiuti contro l’incremento delle spese di questo periodo, ma il vangaggio non sarà disponibile a tutti.
Riconfermato con la Legge di Bilancio 2022 dopo il grande successo riscontrato l’anno scorso, il Bonus Affitti si rivela un gradito aiuto contro l’aumento dei prezzi dei beni di consumo e dell’energia. Il bonus è pensato per tutti quei giovani tra i 20 e i 31 anni, sia studenti universitari che lavoratori, che vogliono andarsene di casa e cominciare una propria vita. Molto spesso questi prendono appartamenti o stanze in affitto in città distanti dalla propria natale per poter studiare o lavorare; il bonus affitti garantisce una detrazione pari al 20% del canone d’affitto fino a un massimo di 2.000 euro, grazie a uno stanziamento a fondo perduto di 30 miliardi di euro che il Governo ha dedicato al cosiddetto “pacchetto affitti”.
Ad accedere al bonus affitto possono essere persone tra i 20 e i 31 anni con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro all’anno che hanno stipulato un contratto di locazione per un’intera unità abitativa o una parte di essa, la quale verrà destinata a residenza, o comunque prima abitazione. La novità del 2022 rispetto all’anno passato è che l’ammontare massimo della detrazione è sceso da 2.400 euro a 2.000. Inoltre, l’agevolazione può essere richiesta solo per i primi 4 anni della durata del contratto di locazione. Inoltre è necessario che l’immobile sia intestato al richiedente del bonus.
La detrazione è applicabile a qualunque immobile tranne quanti seguono:
- Immobili vincolati ai sensi della legge 1 giugno 1939, n. 1089;
- Immobili inclusi nelle categorie catastali A/1, A/8 e A79, che sono sottoposti esclusivamente alla disciplina relativi agli articoli 1571 e seguenti del Codice Civile;
- Alloggi di edilizia residenziale pubblica, su cui si applica la relativa normativa vigente, statale o regionale;
- Alloggi finalizzati a scopo turistico.
Come per quanto riguarda il 2021, la modulistica per richiedere il bonus era reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Questi documenti, da compilare dopo il contratto di locazione con l’inquilino, includono i dati personali e un impegno alla rinegoziazione del canone e alla riduzione dello stesso. Una volta che il proprietario di casa avrà abbassato il canone d’affitto mensile, potrà recuperare i soldi, fino a un massimo di 1.200 euro come contributo statale. Questo sarà versato direttamente sul suo conto corrente.