Le sanzioni economiche contro la Russia continuano ad inasprirsi. Questo, oltre che fare molto danno all’economia russa, avrà dei forti impatti anche sul nostro paese. Ecco in che modo.
Le sanzioni economiche dell’Europa contro la Russia si fanno sempre più aspre. Arrivati ormai alla sesta ondata di sanzioni, l’Europa ha comicinato, lentamente, a procedere verso l’embargo del petrolio importato dalla Russia. Questo di per se è un evento straordinario. Molti paesi dell’Unione sono dipendenti, in percentuali diverse, dal petrolio importato dalla Russia, e questo embargo sarebbe deleterio per l’economia di tutta Europa. Infatti c’è ancora chi si oppone. Anche durante la riunione di mercoledì scorso, l’Ungheria ha ribadito il suo essere contraria in tutto e per tutto ad un embargo sulle importazioni, così del petrolio come del gas metano.
Una apertura importante verso l’embargo arriva dalla Germania. La nazione è una di quelle che subirebbe i maggiori danni se si dovesse arrivare a un embargo sul petrolio russo, essendo una delle principali compratrici. Proprio alla riunione di mercoledì, però, la Germania ha fatto sapere, pur riconoscendo che di sarebbero degli importanti danni interni, di non essere contraria all’embargo. Questo comunque non dovrebbe arrivare ad essere competo prima delle fine dell’anno. Un eventuale embargo sul petrolio, ma soprattutto sul gas avrebbe delle ripercussioni terrificanti sulla vita di tutti i giorni. Giù adesso il prezzo delle bollette di luce e gas si è alzata enormemente, con un embargo la situazione che ha portato ad alzare i prezzi di acuirebbe ancora di più. Inoltre, se non si riuscisse a trovare una fonte alternativa di gas metano, il Governo sarebbe costretto a razionalizzare le scorte dello Stato.
Questo si traduce in un minore consumo forzato delle risorse energetiche, in particolare per il riscaldamento. In molte case italiane il riscaldamento funziona ancora a gas metano e una eventuale razionalizzazione costringerebbe a tenere tutto spento per diverse ore al giorno. Sottolienamo poi che l’embargo, se arriverà, parirà non prima del 31 dicembre 2022. Considerando tutti i fattori, potrebbe aspettarci un inverno particolarmente freddo.