Quali e quanti sono i debiti tributari: andiamo ad analizzare le varie modalità per riuscire ad estinguerli in poco tempo
Uno delle cose più complicate è avere a che fare con dei debiti con il Fisco, alcuni dei quali risultano davvero difficili da sostenere, come ad esempio i debiti tributari.
I debiti tributari, ovvero prestazioni dovute al Fisco e già scadute, sono una delle passività più temute perché possono andare a pesare sul bilancio personale o imprenditoriale. Tali debiti si riferiscono alle imposte e si riconduco quindi a: Iva, Ires, Irap e Irpef. Ma non solo perché si considerano anche imposte di fabbricazione o sostitutive, ritenute sui redditi da lavoro dipendente o autonomo.
E ancora fra i debiti tributari annoveriamo quelli relativi ad accertamenti o contenziosi definitivi e le ritenute sui redditi di capitale. Parliamo quindi, alla fine dei conti, di una lista piuttosto ampia ed eterogenea, che può coinvolgere davvero chiunque.
Debiti tributari, il certificato unico
Coloro che vogliono informarsi ed essere aggiornati sulla situazione dei propri passivi tributari possono farlo andando a chiedere all’Agenzia delle Entrate il relativo certificato unico. Questa certificazione consiste in un documento contenente l’indicazione dei debiti che risultano all’anagrafe tributaria. In esso ci sono riferimenti ad atti e contestazioni in corso o già definite.
Dal certificato unico è quindi possibile venire a conoscenza di alcune informazioni importanti come la tipologia e il numero dell’atto da cui è scaturito il debito, ma anno di imposta e data di notifica. Si può poi scoprire anche l’importo residuo dovuto e l’eventuale presenza di una rateizzazione.
Come risolvere il debito
Con il certificato si comprenderà quindi se la situazione del debito sia sostenibile o meno. Nel caso si ricada in una condizione di sovraindebitamento, si deve sapere che la legge ha introdotto diversi strumenti utili a fronteggiarla. Il debitore che vuole rimediare al debito in tempi veloci potrà ad esempio usufruire del piano del consumatore. Si tratta di un programma per ripagare i debiti da presentare al tribunale e che può essere approvato anche senza l’assenso dei creditori.
Altra soluzione consiste nell’accordo di composizione della crisi. Lo si può paragonare a un semi-concordato che stabilisce che il debitore torvi l’intesa con i creditori di almeno il 60% dei debiti. In ultimo, c’è anche la possibilità di ricorrere alla liquidazione del patrimonio, che dà l’occasione al debitore di mettere in vendita i propri beni al valore di mercato e sfruttare il ricavato per estinguere i debiti.