In materia di edilizia e superbonus, non tutti sanno che il Fisco può bloccare tutto. Scopriamo insieme quali sono i soggetti che rischiano.
Il Superbonus 110% è una misura introdotta in ambito edilizio per incentivare gli interventi volti a rendere più efficienti le abitazioni. In alcuni casi, i predetti interventi possono arrivare ad essere svolti praticamente senza alcun costo. Proprio per questo, la misura in esame ha attirato l’interesse di molte persone che, in molti casi, si sono visti offrire finalmente l’opportunità di portare a termine alcuni interventi che avevano dovuto rimandare a lungo. Ciò detto, va precisato che il Fisco può bloccare tutto attraverso una serie di verifiche. A tal proposito, scopriamo insieme in quali casi si rischia.
L‘Agenzia delle Entrate si basa su 5 fattori che possono determinare il blocco dei lavori edilizi. Tra questi, ad esempio, rientrano incoerenze e irregolarità per quanto concerne i dati comunicati, informazioni errate fornite all’Anagrafe tributaria, la tipologia di crediti ceduti, i dati relativi ai crediti oggetto di cessione del credito, i soggetti coinvolti nelle pratiche in questione. Queste verifiche determineranno dei controlli a tappetto, senza contare che i predetti fattori di rischio, a partire dal 2023, dovranno aumentare a 8. L’obiettivo, infatti, è quello di giungere all’80% dei controlli.
Ad ogni modo, tale decisione giunge in seguito alle tante condotte di natura fraudolenta messe in atto dai soggetti rientranti nel processo di cessione del credito. Tra questi rientrano dunque le imprese che eseguono i lavori, il contribuente come anche i cessionari. In tale contesto, si è reso necessario l’introduzione di norme volte a contrastare eventuali illeciti. Nello specifico, il legislatore ha stabilito un periodo di 30 giorni durante i quali saranno sospesi le comunicazioni riguardanti sconti in fattura e che risultino presentare i predetti fattori di rischio. Com’è ovvio, nel momento in cui sulla base dei controlli effettuati non dovessero risultare illeciti e violazioni di legge, tali comunicazioni saranno sbloccate sempre dopo 30 giorni. In tal caso, si potrà procedere con la cessione del credito. Va precisato peraltro che il contribuente deve necessariamente conservare ricevute e fatture fiscali al fine di consentire all’Agenzia delle Entrate di operare i controlli necessari nonché comprovare di avere affrontato le spese sostenute per gli interventi edilizi.