La crisi economica attuale sta mandando completamente all’aria i piani di ripresa economica. In 4 regioni italiane la disoccupazione è segnalata come tra le più basse in tutta Europa.
Sembrano inutili gli sforzi dello Stato per risolvere il problema della disoccupazione in Italia. Secondo i dati Eurostat, sono italiane 4 delle 5 regioni con il più alto indice di disoccupazione d’Europa nel 2021. Cosa che pone l’Italia in una posizione davvero scomoda per quanto riguarda il problema della disoccupazione se messa a confronto con gli altri paesi europei. Le regioni in questioni sono Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, che occupano 4 dei 5 ultimi posti tra le regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione. La quinta regione è la Guyana, in Francia.
L’Eurostat ha stilato una serie di tabelle con statistiche diverse. Vi sono statistiche sulla disoccupazione di persone divise per età, genere e settori che restituiscono un’immagine impietosa della situazione lavorativa delle regioni del sud Italia. Prendendo in considerazione il tasso di occupazione delle persone in una fascia di età tra i 15 e i 64 anni, la Sicilia raggiunge appena il 41,1%, la Campania il 41,2%, la Calabria il 42% e la Puglia il 46,7%. Messi a confronti con il tasso di occupazione medio europeo, fisso al 68,4%, la situazione appare chiaramente problematica. Il problema risulta ancora più grave quando passiamo alla tabella dell’occupazione delle donne. Il tasso di occupazione femminile in Campania e Sicilia è del 29,1%, mentre in Calabria è del 30%. Per Sicilia, Campania e Calabria, la bassa occupazione femminile va a braccetto con quella dei giovani. In queste regioni il tasso di disoccupazione per la fascia d’età tra 15 e 29 anni è del 40% in Sicilia, 38% in Campania e 37% in Calabria. I dati più bassi di tutta l’Unione Europea.
Con una media UE di disoccupazione giovanile che è salita dal 13,9% al 13% dal 2020 al 2021, i problemi delle regioni del sud Italia appaiono palesi. Nel 2021 l’Italia si è di nuovo posta agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l’occupazione in generale, e in particolare quella giovanile. Nonostante i miglioramenti fatti nella prima metà del 2022, i dati sono ancora troppo bassi per poter parlare di una vera e propria ripresa.