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Economia

Superbonus, si riparte: più soldi dal Governo e nuova proroga

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Gianluca Merla

Nuovo slancio per il tanto chiacchierato e discusso Superbonus. Si attende una nuova proroga dei termini e ulteriori fondi.

(Ansa/ Daniel Dal Zennaro/Milano)

Comunque andrà a finire, il Superbonus 110% sarà tra gli interventi più discussi e chiacchierati di questa legislatura. Dopo l’allarme lanciato da numerose associazioni di categoria e professionisti, però, sembra che qualcosa si muova e una svolta decisiva potrebbe arrivare a breve.

Dopo l’approvazione del Def, infatti, si è provato a dare un nuovo slancio alla proposta in materia di Superbonus. Si attende, infatti, una nuova proroga dei termini e l’investimento da parte del governo di nuovi fondi per supportare gli interventi. Ecco, quindi, cosa succederà.

Svolta nel Superbonus: nuovi fondi e proroghe

Il Parlamento ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Def 2022. Un punto di svolta che potrebbe finalmente sbloccare la questione del Superbonus 110%.  Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha fatto sapere infatti che verrà approvato un decreto-legge che prevede circa 6 miliardi di euro in nuovi aiuti.

Secondo la risoluzione di maggioranza sul Def appena approvata, il governo proporrà una proroga per “il termine attualmente previsto”, ovvero l’obbligo per le villette unifamiliare di effettuare il 30% dei lavori entro giugno, in modo da poter avere diritto di accesso al Superbonus 110%.

Inoltre, viene specificato nella risoluzione, “la percentuale del 30% dell’intervento complessivo deve essere riferito al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell’intervento”.

(Ansa/Jessica Pasqualon/Torino)

Inoltre, e questa è una delle notizie più importanti, si richiede di ammorbidire i limiti per la cessione dei crediti edilizi, in modo da permettere di rivolgersi anche istituti che non siano assicurazioni o banche.

Inoltre, è prevista un’ulteriore proroga del taglio delle accise su benzina e diesel, precedentemente prevista per gli inizi di maggio e che, ad oggi, è costato allo Stato 588 milioni di euro. Un modo per ammortizzare l’aumento dei costi del carburante, mediante il taglio di 30,5 centesimi a litro.

Infine, tra le varie misure previste nella risoluzione del Def, vi sono anche i finanziamenti dei fondi di garanzia sui prestiti alle imprese e ulteriori aiuti per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina. Infine, sono previsti anche dei sostanziali interventi per ammortizzare il costo del caro bollette.

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