A seguito della pandemia di Covid-19, molti affetti da problemi alle ossa hanno riscontrato dei perggioramenti. Per questi sono disponibili delle visite gratuite.
I problemi del Covid-19 non sono stati e non sono soltanto economici. Molti con patologie precedentemente sotto controllo hanno visto i loro effetti peggiorare a seguito della malattia. Una parte di questi casi che spesso sfugge dai radar è quella dei pazienti che hanno problemi alle ossa, che hanno subito gli effetti a lungo termine del Covid-19. Durante la settimana mondiale dell’osteopatia, dal 18 al 24 aprile, circa 400 osteopati in Italia si sono resi disponibili per fare delle visite gratuite a tutti coloro che soffrono di sintomi legati al cosiddetto Long-Covid, o disturbi cronici riconducibili alla pandemia.
Il progetto, soprannominato CronOs, è stato ideato e voluto dal ROI, il Registro degli Osteopati Italiani, che vuole con questo informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può fornire ai pazienti che soffrono di disturbi cronici. L’edizione di quest’anno della settimana internazionale dell’osteopatia è stata quindi dedicata agli effetti del Covid-19 sulle patologie croniche e al Long Covid. Si tratta di sintomi cronici che sono pervenuti non solo, o non necessariamente, per aver contratto la malattia in se, ma anche peggioramenti di condizioni già esistenti per la modifica delle proprie abitudini di vita. Un esempio perfetto è quello dei problemi alle ossa, spesso tenuti sotto controllo da un ritmo piuttosto elevato di attività fisica, cosa che durante la pandemia non è stato possibile portare avanti. Già nel 2021 grazie al progetto CronOs sono state effettuate più di 700 visite gratuite.
Chiunque abbia un sintomo cronico che si è aggravato con la pandemia può accedere al sito cronos.roi.it, individuando l’osteopata aderente all’iniziativa più vicino alla sua posizione. Una volta fatto questo è possibile chiamare l’osteopata in questione per prenotare autonomamente la visita gratuita. Queste sono indicazioni rivolte specialmente a coloro che hanno cominciato ad avvertire sintomi strani dopo la contrazione del virus. Il Long Covid è composto da una serie di sintomi molto eterogenei di cui non si è ancora riusciti a trovare un minimo comun denominatore, ma si sa che si manifestano anche dopo 4 settimane dopo la contrazione del virus.