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Truffa nei supermercati, stesso prezzo. Confezioni più leggere. Così la grande distribuzione nasconde i rincari

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Riccardo Magliano

L’effetto dell’inflazione sull’aumento dei prezzi dei prodotti allarma i supermercati. Alcuni decidono di ovviare a questo problema con un metodo che possiamo classificare come truffa.

Il problema dell’aumento dell’inflazione e, di conseguenza, dei prezzi dei prodotti al supermercato, preoccupa tanto i consumatori quanto le aziende di grande distribuzione. Queste in particolare sono preoccupate dall’abbassamento dei consumi da parte dei loro clienti, che con i prezzi in aumento tendono a risparmiare sulla spasa quotidiana. Per ovviare a questo problema, alcuni supermercati hanno adottato una strategia sdoganata già da diverso tempo. Con i prezzi dei prodotti aumentati fino al 6,5% nell’ultimo periodo, si mettono sugli scaffali prodotti allo stesso prezzo di sempre, ma applicato a confezioni di peso inferiore al normale. Quindi, invece di aumetare i prezzi dei prodotti completi, si decide di lasciare i prezzi come stanno, ma su meno prodotto.

Si tratta di un trucco psicologico della grande distribuzione per non far sentire ai consumatori il peso dell’aumento dei prezzi e dell’impoverimento del potere d’acquisto. In questo modo il consumatore non sente il peso di dover risparmiare e non diminuisce lo spessore dei suoi acquisti. Questo, secondo le associazioni dei consumatori, è una vera e propria truffa ai danni dei clienti che si vedono ingannati ad acquistare un volume maggiore di prodotti pur nella crisi economica attuale. Codacos, per esempio, ha sporto denuncia per questo fenomeno all’autorità Antitrust e a 104 produre della Repubblica. Il fenomeno, infatti, riguardia tutta Italia. Le commissioni devono adesso lavorare per decidere se questa pratica sia da considerare lecita o una pratica commerciale scorretta, se non una vera e propria truffa.

Uno degli esempi più esemplificativi di questo comportamento delle aziende è quello che succede con i pacchetti di patatine. In questo caso, allo stesso costo posto precedentemente, al prodotto viene sottratta una minima parte di peso rispetto che in precedenza. Stessa cosa accade per i pacchi di pasta di grano tenero, materia prima che sta subendo molti problemi in quanto in gran quantità proveniente dall’Ucraina. A fronte di una confezione che al consumatore appare identica alla precedente, vengono tolti pochi grammi di prodotto, sufficienti a rientrare dell’aumento dei costi di produzione.

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