Arriva la conferma ufficiale del Governo sulla richiesta UE. Il Canone Rai tornerà ad essere pagato in posta. Ecco tutti i pro e contro di questo ritorno alle origini.
Qualche tempo fa l’Unione Europea aveva intimato il Governo italiano di intervenire sul metodo di pagamento del Canone Rai. Dal 2017, per volere del Governo Renzi, il Canone Rai viene legato alla bolletta della luce, con la presunzione che chi utilizza un servizio energetico abbia anche in casa un apparecchio televisivo. Il cambiamento rispetto al passato era stato fatto nella speranza di poter combattere l’evasione fiscale del Canone Rai, una delle tasse italiane più evase assieme al bollo auto. Il recente intervento dell’Unione Europea sulla questione ha fatto sollevare qualche discussione. L’UE ha definito l’incorporamento del Canone Rai alla bolletta della luce come un onere improprio che va eliminato.
Si doveva dunque confermare il piano europeo di scorporare il Canone Rai dalla bolletta della luce, piano che è stato confermato pochi giorni fa dal Governo. Si tornerà quindi a pagare il Canone separatamente, con le modalità che erano già in vigore prima della riforma del Governo Renzi del 2017. La decisione solleva comunque qualche preoccupazione. La prime prime fra tutte sono le due principali ragioni di preoccupazione sono i motivi per cui in primo luogo il pagamento era stato modificato. Si teme infatti un’impennata dell’evasione del Canone Rai con la scorporazione dalla bolletta della luce, oltre che un suo rincaro. Con la riforma del 2017, infatti, l’importo della tassa sull’apparecchio televisivo è stato ridotto da 113,5 euro a 90 euro all’anno.
Il ritorno al pagamento in posta del Canone Rai è atteso per l’inizio del 2023. L’Unione sindacale giornalisti della Rai sottolinea il pericolo di aumento dell’evasione, facendo notare come non molto tempo fa, l’azienda aveva richiesto ulteriori fondi per poter garantire il servizio pubblico, con una maggiore copertura finanziaria che dovrebbe venire, ipoteticamente, da un ulteriore aumento del Canone stesso. Il sindacato vuole quindi delle certezze in merito a come il Governo intende accertarsi che la riscossione del Canone Rai sia effettuata nella maniera corretta. La risposta è per il momento ancora incerta, ma con la conferma del cambiamento ormai avvenuta e la scadenza fissata per l’inizio del 2023, si attendono aggiornamenti in futuro.