Dopo il conflitto in Ucraina, Draghi si affida ad Egitto, Angola e Congo per concretizzare lo strappo dal gas di Putin. Ecco lo scenario.
La guerra in Ucraina ha portato a galla, come quasi tutti i momenti di crisi, gli errori fatti dal nostro Paese in passato. Essersi legati troppo al gas russo ci ha portati ad una dipendenza totale dal Paese degli zar e, oggi, a finanziare in maniera indiretta l’invasione di Putin in Ucraina.
Proprio per questo, il governo è deciso a portare una campagna di maggiore indipendenza dal gas russo, cercando altri partner in giro per il modo, i quali possano garantire una fornitura adeguata. Dunque, Draghi sembra potersi affidare ad Egitto, Angola e Congo per concretizzare lo strappo dal gas di Putin. Ecco come.
Gas ed energia, per staccarsi da Putin Draghi si affida ad Egitto, Angola e Congo
La strategia del nostro Paese sembra aver raggiunto una decisiva accelerazione in funzione di una maggiore indipendenza dal gas russo. Dopo l’accordo in Algeria, Draghi infatti sembra deciso ad affidarsi ad Egitto, Angola e Congo per concretizzare lo strappo dal gas di Putin.
Una decisione che, almeno per ora, dimostra efficienza e abilità politiche di piazzarsi in una posizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi europei in cerca di partner che possano garantire l’approvvigionamento di gas, che non sia appunto russo. L’Italia, infatti, interromperà gli acquisti di idrocarburi a Mosca, sostituendoli in parte con altri Paesi.
Si tratta, infatti, di dover sostituire i circa 29 miliardi di metri cubi di gas che Gazprom fornisce, tramite il gasdotto russo, all’Italia. È così che il premier italiano ha stretto accordi commerciali per la fornitura di gas con Algeria ed Egitto. Quest’abile mossa permetterà all’Italia di rimpiazzare in gran parte la fornitura che arriva dalla Russia.
Ma non solo, l’iniziativa italiana condotta dal premier potrebbe proseguire anche in Congo e Angola, dove Mario Draghi ha previsto una visita già durante la prossima settimana. Secondo le indiscrezioni arrivate nelle ultime ore, infatti, il Congo potrebbe fornire al nostro Paese ulteriori 5 miliardi di metri cubi di gas, mentre non è ancora chiaro quale potrebbe essere l’apporto di gas da parte dell’Angola.