Partite Iva scegliendo il regime forfettario: cosa cambia con l’arrivo dell’anno nuovo, i requisiti per accedervi e le novità in arrivo.
Chi è intenzionato a scegliere o chi già possiede una partita Iva a regime forfettario deve sapere che, con l’arrivo del nuovo anno, sono in corso dei cambiamenti e si riscontrano grosse novità seppur i requisiti per accedervi sono sempre gli stessi. Sebbene non sia entrato in vigore l’obbligo si sta facendo riferimento alla fattura elettronica che viene estesa anche per i forfettari. Il via libera è stato dato durante il Consiglio dell’Unione Europea. La decisone è stata pubblicata venerdì 17 dicembre 2021 proprio sulla Gazzetta Ufficiale UE. Manca solo una norma, nell’ordinamento italiano, che possa assorbire la decisone presa a livello europeo. Ma cosa vuol dire essere titolari di una partita Iva a regime forfettario?
Prima di tutto è bene far luce su significato del termine regime forfettario. Fa capo all’IRPEF e rappresenta un suo regime fiscale sostitutivo, per le partite Iva individuali. Possono accedervi tutte le persone che hanno i requisiti richiesti alle quali verrà garantita una aliquota di tassa fissa con un’agevolazione del:
- 5% per i titolari di start-up (moltiplicare l’importo del fatturato per il 5% e moltiplicare il coefficiente di redditività).
- 15% per le altre partite Iva (moltiplicare l’importo del fatturato per il 15% e moltiplicare il coefficiente di redditività).
Introdotto nel 2015 con la Legge di Stabilità (190/214) è stato poi riformato con quella del 2016 e con la Legge di Bilancio 2020 (190/2019). Rispetto al regime ordinario, quello forfettario risulta l’unico a garantire una gestione e delle agevolazioni alle partite Iva.
Per poter accedere al regime forfettario per le partite IVA e risparmiare sulla dichiarazione dei redditi, le partite IVA devono rispettare determinati requisiti:
- ricavi e compensi: non superiori a 65.000 euro annui.
- lavoro accessorio, dipendente e compensi erogati a collaboratori e assunzioni specifiche per progetti: non superiori a 20.000 euro lordi.
- redditi da lavoro dipendente o pensioni: non avendo percepito oltre i 30.000 euro.