La giungla del Superbonus 110% è un vero e proprio cantiere aperto. Ecco perché si è bloccato tutto e come potrebbero migliorare le cose a breve.
Il Superbonus 110%, istituito dal Governo Conte II, ha riscosso un successo inaspettato. Una platea di cittadini e imprese che hanno usufruito dell’agevolazione talmente ampia da destare alcuni sospetti, rivelatisi poi corretti, su truffe e raggiri ai danni dello Stato.
La reazione del governo, quindi, è stata particolarmente dura e decisa, ma le modifiche di norme e regolamenti ha portato il Superbonus ad essere un vero e proprio cantiere aperto, tanto da bloccare parecchie attività. Dunque, ecco che cosa è successo, quali sono i principali ostacoli e come la situazione potrebbe sbloccarsi a breve.
In Italia si sta registrando una stagione di incertezze e confusione che ha portato numerosi problemi in attività di importanza strategica per il nostro Paese, come lo è l’edilizia. Il blocco della cessione del credito, infatti, ha portato numerosi istituti di credito a bloccare i finanziamenti, oltre a molti artigiani che hanno dovuto anticipare importanti somme, senza recuperare il denaro investito.
Una situazione di caos e confusione che ha portato lo stop di numerosi cantieri di cittadini e imprese che avevano deciso di usufruire del Superbonus 110%. Secondo Paolo Pagliarini, presidente Installatori termoidraulici Firenze “La normativa è cambiata più volte da novembre, il che ha portato ad una situazione di caos”. Ha riferito a La Nazione.
Secondo Pagliarini, infatti, il maggior problema è il fatto che le banche faticano ad anticipare i soldi, mentre possono permettersi uno sconto in fattura solo quelle aziende solide che però “hanno le spalle coperte”. Una situazione che ha portato al blocco totale di numerosi cantieri, anche importanti.
Ma le condizioni potrebbero migliorare a breve, grazie alla proroga della scadenza per la comunicazione della cessione del credito all’Agenzia delle Entrate, fino al 15 ottobre 2022. Inoltre, è prevista una quarta cessione del credito per il 1° maggio 2022, grazie alla modifica del decreto Bollette che porta il limite della cessione da tre ad, appunto, quattro volte.
Dunque si attendono le prime modifiche e interventi che potrebbero sbloccare una situazione che si è arenata ad inizio anno e che, finalmente, potrebbe vedere un’attesissima svolta.
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