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Tasse, anche i Comuni battono cassa sull’IRPEF e possono portarti via tra i 40 ed i 1200 euro

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Riccardo Magliano

Con la legge delega sono state introdotte una serie di modifiche alle regole dell’IRPEF che fanno la differenza. Molti contribuenti stanno per subire un salasso di spese extra.

Si tratta di una quota di contribuenti tra il 20% e il 30% degli italiani quella soggetta agli incrementi di spese a causa del passaggio delle addizionali IRPEF alle sovraimposte. Di questi, tutti coloro che hanno un reddito fino a 30.000 euro avranno uno aggravio di imposta di 40 euro, mentre coloro che hanno un reddito tra i 40.000 e i 55.000 euro avranno lo stesso aggravio, ma di 200 euro. Le fascie di reddito più alte avranno aggravi di spesa ancora più alti: si arriva a circa 400 euro per i redditi tra 55.000 e 75.000 euro, mentre per i redditi che superano i 75.000 euro si arriva ad un salasso di 1.200 euro.

La causa di questi aumenti è da imputare all’aliquota di equilibrio che Comuni e Regioni devono applicare per mantenere a livello nazionale lo stesso gettito che incassano con le addizionali (3,1% per i Comuni, 7,5% per le Regioni). Il Ministero dell’Economia e delle Finanze difende comunque la riforma, portando una serie di punti a favore del cambiamento. Innanzi tutto permetterebbe di mettere “ordine nella struttura progressiva del sistema nel suo complesso“; in secondo luogo realizzerebbe un grado di “progressività omogeneo per tutte le regioni e per tutti i comuni, i quali sarebbero in grado di agire sul livello della pressione fiscale a seconda della misura di aliquota fissata“; In ultima analisi, secondo la Direttrice generale delle Finanza Fabrizia Lapecorella, la sovraimposta “aumenterebbe in ogni caso la portata redistributiva del prelievo“.

Tuttavia, nonostante gli aspetti positivi elencati, la riforma ha ancora molti problemi. Innanzi tutti, gli enti comunali e regionali avrebbero minore autonomia decisionale, in secundis, come abbiamo già visto, ci saranno dei rincari anche molto pesanti per i contribuenti. Questa riforma, nonostante le indubbie buone intenzioni e potenziali positività, si sta scontrando con una serie di contro molto importanti.

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