Tra i tagli e le revoche sul reddito di cittadinanza, molti non hanno ricevuto la loro ricarica di marzo. Ecco chi sono queste persone e perché potrebbero non rivedere mai più quei soldi.
Il ricalcolo dei redditi per i contribuenti non sono andati a favore di tutti. Per molti che attendevano il reddito di cittadinanza di marzo, ritardi e revoche hanno compromesso il pagamento. Questi sono arrivati in particolare per molti inabili al lavoro per disabilità civile, sordomuti e ciechi civili assoluti. Per queste categorie hanno influito gli errori di calcolo dei redditi. A causa di un errore sono state inserite delle maggiorazioni che hanno concorso a comporre il reddito complessivo annuale dei contribuenti, alzando quindi il livello ISEE. Da qui l’abbassamento di molti importi del reddito di cittadinanza e, in alcuni casi, l’azzeramento completo del sussidio per aver superato i limiti di ISEE imposti dalla normativa.
La situazione è particolarmente preoccupante allorché il Governo sembra non intenzionato a trovare una soluzione. Questo risulta inaccettabile, alla luce del fatto che a pagare per la poca attenzione di alcuni funzionari pubblici nei calcoli dei redditi sono state persone in gravi condizioni di fragilità economica e sociale. Anche ora che ci avviciniamo sempre di più ai pagamenti del reddito di cittadinanza di aprile, la situazione non si è ancora risolta e molti potrebbero non vedersi riconosciuta neanche questa mensilità del sussidio. Il ché risulta ancora più problematico se pensiamo a tutto ciò che il reddito di cittadinanza si porta dietro.
Il problema nel mancato riconoscimento del reddito di cittadinanza è che questa mancanza trascina con se una catena di conseguenze su una serie di altri bonus. Per i percettori del reddito di cittadinanza, per esempio, è riconosciuto automaticamente anche l’assegno unico per i figli a carico. Con un ISEE calcolato erroneamente troppo altro, anche questo secondo sussidio è destinato a sparire dalle tasche dei contribuenti. L’ISEE è inoltre importante per moltissimi altri bonus che lo Stato mette a disposizione delle fasce più fragili della popolazione, che adesso si trova più isolata che mai. In un periodo, peraltro, di forte difficoltà economica per tutti.