La reazione dell’Europa alla provocazione russa è forte, ma nel peggiore dei casi potremmo ritrovarci nuovamente in lockdown. Il problema della mancanza di gas si sta facendo sentire e peggiorerebbe qualora Putin chiudesse i rubinetti.
Che gran parte dei paesi europei sia dipendente dalla Russia per le forniture di gas è un fatto. In particolare Germania e Italia, grazie a una politica energetica non differenziata, subirebbero grossi danni da un’ipotetica chiusura dei rubinetti da parte della Russia. Come ripicca per le sanzioni imposte dall’Europa nei confronti del suo paese, Putin ha provocato l’Unione dicendo che il metano esportato dovrà essere pagato in rubli russi, cosa che ne aumenterebbe a dismisura il costo, visto quanto poco alga il rublo al cambio. La risposta dell’UE è, comprensibilmente, negativa, ma questo potrebbe portare a scenari apocalittici per il prossimo futuro.
La chiusura dei rifornimenti di gas da parte della Russia avrebbero un effetto immediato su tutta la popolazione europea. Con poco gas a disposizione gli stati saranno costretti a razionalizzare, e questo porterebbe la popolazione a dover utilizzare una frazione del quantitativo di gas normalmente utilizzato. La minaccia dell’austerity è dietro l’angolo e molti paesi europei stanno già preparando misure di emergenza per questa possibilità. Austria e Germania hanno già preparato dei piani di razionalizzazione del gas. Intanto l’Europa continua il suo braccio di ferro con Putin, che continua a richiedere il cambio delle modalità di pagamento. Il presidente della Duma (il parlamento russo) Vyacheslav Volodin afferma che “I paesi europei hanno tutte le opportunità di mercato per pagare in rubli. La situazione è molto più terribile quando ci sono i soldi e non le merci“.
Si tratta, in pratica, di un ricatto della Russia dei confronti dell’Europa. Un braccio di ferro più di facciata che di fatto, dato che, se l’Europa sarebbe molto danneggiata da questa possibilità, la Russia avrebbe danni molto più grandi e assolutamente devastanti per la sua economia. Nonostante questo, la volontà di Putin di mantenere la sua posizione rispetto all’Unione Europea potrebbe portare nel prossimo futuro allo stop di molte esportazioni dalla Russia. Il pagamento in rubli russi potrebbe quindi non venire limitato al solo gas metano, ma esteso anche ad alluminio, nickel, zinco e palladio.
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