Se siete pensionati che accreditano la pensione sul conto corrente potrebbe esserci una brutta sorpresa. Aumentano i costi e mantenere una pensione sicura finisce per far spendere di più.
Come se tutte le spese in aumento di questi mesi non fossero già abbastanza, anche le banche ci mettono del loro. Negli ultimi mesi è stata riscontrata la tendenza di molti istituti bancari di ritoccare al rialzo le spese per i conti correnti. Dei veri e propri inganni sui contratti dei clienti che si trovano aggiunte dal nulla commissioni nascoste e aumenti di ogni genere. Per le banche questo è un modo per recuperare dai danni che la situazione economica globale sta facendo. Anche le banche, infatti, stanno subendo i problemi derivati dalla guerra in Ucraina, con tutte le ripercussioni del caso.
A rimetterci, tuttavia, sono i clienti, specialmente i pensionati, che oltre alle problematiche economiche che tutti stiamo affrontando in questi mesi, si trovano ulteriori spese non previste a cui far fronte. Un esempio è Mediobanca, che per controbilanciare l’aumento del prezzo dei tassi di interesse negativo applicati dalla Banca Centrale Europea ha quasi raddoppiato i costi del conto corrente, con variazioni a seconda del singolo rapporto. L’ondata di aumenti dei costi dei conti correnti si sono rivelati maggiori sui conti online, circa il 13%, mentre allo sportello i rincari si sono fermati al 5% per moltissimi pensionati. Anche le famiglie non sono esenti dai rincari. In questo caso i costi sono aumentati del 12% per i conti online e del 4% allo sportello. L’ondata ha però risparmiato i giovani, che hanno, anzi, visto i costi dei conti allo sportello scendere di circa il 5%.
Sono moltissime le banche che si sono accodate a questo trend di ritoccare all’insù i costi del conto corrente. Unicredit è una di queste, con un rincaro dei costi di circa il 33% del conto My Genius. Anche Wadiba ha deciso di aumentare i costi dei conti, mentre Fineco minaccia di esercitare il diritto di rescissione del rapporto in presenza di una giacenza di 100.000 euro e in assenza di investimenti o finanziamenti. Molti sono poi i conti online gratuiti diventati a pagamento, tra tutti N26 e Conto Webank.